Vesime: il paese collocato tra il fiume Bormida e le alte colline di Langa
Vesime: il paese collocato tra il fiume Bormida e le alte colline di Langa
Vesime, comune della provincia di Asti, conosciuto per la produzione artigianale di sedie conserva un bellissimo centro storico antica testimonianza della sua storia millenaria. La storia di Vesime è stata catalogata minuziosamente dal medico siciliano di origine turca, Arturo Aly Belfàdel che nei primi anni del Novecento, trasferitosi in queste terre, ha raccolto carte, pergamene, atti feudali che narrano con precisione le vicende antiche di questo paese bagnato dal fiume Bormida.
Vesime e la sua storia
I primi abitanti del luogo furono i liguri Statielli e successivamente i Romani; nel Medioevo la valle fu oggetto di scorribande da parte dei Visigoti, degli Unni, dei Longobardi, dei Franchi e infine dei Saraceni che distrussero questi territori rendendoli dei “luoghi deserti” così come li ha definiti l’imperatore Ottone I. Fu feudo degli Aleramo, marchesi del Monferrato in quel periodo gli abitanti dato la grande miseria in cui vivevano furono dispensati dal pagamento delle tasse. Successivamente divenne signore di Vesime, Bonifacio del Vasto che una volta morto divise il territorio tra i suoi cinque figli. Nel XIII secolo il borgo passò nelle mani della famiglia del Carretto.
La presenza di un castello a Vesime è documentata fin dal 1209. Nel 1300 con un atto di vendita scritto su pergamena (conservata presso gli archivi storici della parrocchiale) il feudo passa alla famiglia Asinari di Asti, i quali rimasero dominatori del territorio fino al 1413 anno nel quale Vesime passa agli Scarampi che seppero garantire agli abitatnti del luogo un lungo periodo di serenità. Nel XVI secolo il feudo venne regalato dai Gonzaga alla nobile famiglia casalese dei Biandrate. Sappiamo, infine, che nel 1644 il castello fu fatto saltare in aria dalle mine degli Spagnoli; nel XVIII secolo la Langa entrò a far parte del dominio di Vittorio Amedeo II di Savoia.
Vesime e i suoi principali monumenti
Del Castello, demolito dagli Spagnoli nel XVII secolo, restano solo alcuni imponenti ruderi e un torrione recentemente restaurato che faceva parte del sistema difensivo esterno collegato al borgo. L'edificio che oggi ospita gli uffici comunali è l'unico palazzotto medioevale perfettamente conservato della Langa Astigiana, con il portico al piano terreno ad archi gotici sorretti da tozze colonne in pietra arenaria a rocchi sormontate da capitelli del XIV secolo, raffiguranti immagini geometriche e volute vegetali. All'interno, alcune bacheche accolgono i reperti archeologici romani e paleocristiani rinvenuti durante gli scavi in paese; inoltre è conservata una delle numerose statue-stele in arenaria che ornavano un tempo i filare della vigna di Ca'd Camungein: semplici figure scolpite – in forma maschile o femminile – con chiaro accenno a riti ancestrali di fertilità che il cristianesimo contadino ha ereditato dalla tradizione pagana.
La Chiesa parrocchiale di San Martino è costruzione recente (fu dedicata nel 1898) in stile neogotico; all'interno contiene diverse tele di Rodolfo Margari, tra cui una che raffigura l'Assunzione di Maria Vergine e i Santi Guido e Martino.
Il vicino Oratorio dei Battuti ha una mossa facciata barocca, in pietra con decorazioni in mattoni. I recenti restauri hanno permesso di riportare alla luce frammenti di affreschi cinquecenteschi raffiguranti scene della Passione di Cristo, le Tentazioni di Sant'Antonio e il Martirio di San Sebastiano.
Di antichissime origini la Pieve di Santa Maria presumibilmente del V secolo con successive modifiche soprattutto riguardante la facciata in stile rococò mentre nel resto della struttura sono mantenute intatte le antiche peculiarità stilistiche ed artistiche. All’interno da ammirare il volto di Cristo Pantocratore del XIV secolo, varie tele tra le quali una della Vergine Maria che appare ad un ammalato del XVIII secolo ed una statua in legno di noce della Madonna con Bambino del XIV secolo che veniva portata nelle processioni religiose, che rappresenta nella sua composizione l’arte sacra medievale.
Vesime è uno dei 58 comuni del G.A.L. Borba in provincia di Asti, scarica da questo portale le nuove Linee guida per la conservazione e il recupero dell'architettura rurale e il paesaggio del Gal Borba.