VIC verifica dell’interesse culturale: differenze tra privati ed enti pubblici
Lo scorso 31 maggio è stato il termine ultimo per inoltrare istanza al Ministero per richiedere i contributi statali a favore dei privati possessori di bene culturale di cui agli articoli 31, 35 e 36 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio D. Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii..
Coloro che come la sottoscritta hanno ricevuto risposta di ammissibilità (preliminare) avrano letto all'interno del documento questa frase "Si ricorda di attivare tempestivamente il procedimento di verifica dell'interesse culturale ai sensi degli artt. artt.10 e 12 della Parte II del D.lgs 42/2004 e s.m.i. e s.m.i. del bene oggetto di richiesta del contributo, qualora non si fosse già provveduto".
La verifica dell'interesse culturale (comunemente siglata VIC) è un passo fondametale senza il quale non è possibile beneficiare del contributo: occorre però chiarire che l'iter varia a seconda che il bene appartenga ad un privato, ad un ente pubblico o ad un ente ecclesiastico.
- Nel caso in cui la proprietà del bene (come chiese, oratori, pievi…) appartenga ad enti ecclesiastici civilmente riconosciuti le richieste devono pervenire al Segretariato Regionale territorialmente competente per il tramite dell'incaricato regionale per i beni culturali ecclesiastici della CEI, che provvede a raccogliere le istanze provenienti da tutti gli enti ecclesiastici, secondo una priorità stabilita dalla Conferenza episcopale regionale (accordo del 2005 tra MIBACT e Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana).
- Nel caso in cui la proprietà del bene appartenga a soggetti privati le richieste di verifica dell'interesse vanno inoltrate sia via internet che in modalità cartacea al Segretariato Regionale mediante la compilazione di una modulistica on-line accludendo i dati descrittivi del bene, documentazione fotografica e planimetrica. La procedura per la compilazione e l'invio della documentazione nonché il tracciato delle schede da compilare sono descritti nell'allegato tecnico del Decreto 25 gennaio 2005.
- Nel caso in cui la proprità del bene appartenga ad enti pubblici (Regione, province, comuni..) le richieste di verifica dell'interesse culturale vanno inoltrate sia via internet che in modalità cartacea al Segretariato Regionale mediante la compilazione di una modulistica on-line accludendo anche in questo caso i dati descrittivi del bene, documentazione fotografica e planimetrica.
Questo argomento è stato trattato anche in questo articolo Contributi ministeriali e procedimento di verifica dell’interesse culturale