Rievocazioni storiche e feste della tradizione

Rievocazioni storiche e feste della tradizione

Le rievocazioni storiche e le feste della tradizione rappresentano un patrimonio culturale di enorme valore nel nostro paese. Da nord a sud continuano a vivere una vastità di tradizioni che si ripetono periodicamente a testimonianza del valore acquisito nel corso dei secoli.

Bisogna però precisare la differenza tra rievocazioni storiche e feste tradizionali che riguardano soprattutto le modalità e le motivazioni di messa in atto di tutto l’apparato organizzativo.

Tanto per far comprendere meglio il significato, i protagonisti delle feste tradizionali come i portatori di statue, i cantori o i suonatori di strumenti mettono in campo sentimenti legati a culti devozionali mentre negli eventi storici i figuranti che vivono nei cortei folkloristici mettono in atto ciò che è tramandato oralmente o da scritti antichi spesso legati alle tradizioni del mondo contadino.

Le rievocazioni storiche sono elementi di storia vissuta che dal dopoguerra in avanti si è cercato di riportare alla luce attraverso una ricerca storica degli atteggiamenti e dei sentimenti legati a quel singolo episodio. Anche per quanto riguarda l’aspetto economico le feste tradizionali vivono di contributi più ridotti dovuti ad esigenze meno marcate rispetto alle rievocazioni storiche che richiedono maggiori sforzi.

Il Ministero della Cultura (MIC) gestisce un fondo nazionale per la “valorizzazione dei beni culturali” e la rievocazione storica per essere considerata tale deve essere comprovata da fonti documentarie ed archivistiche.

In più anche per quanto riguarda l’abbigliamento e gli accessori devono essere studiate e preservate le tecniche antiche di realizzazione dei tessuti e dell’artigianato storico locale.


Vediamo di seguito alcune delle rievocazioni storiche più conosciute.

  • la Giostra Saracino torneo equestre che si svolge ad Arezzo di origine medioevale che ha come contendenti i quattro quartieri in cui è suddivisa la città. Lo scopo della competizione è quello di colpire un bersaglio posto sullo scudo di un manichino che rappresenta il Re delle Indie con una lancia maneggiata da un cavaliere che arriva a gran velocità e nello stesso tempo non farsi colpire da una palla di ferro chiodata che ha nell’altra mano il fantoccio azionata da una molla. La più antica testimonianza storica di questo torneo risale al 1260, la prima in età moderna è datata 1931; ogni manifestazione è accompagnata da sbandieratori, dal suono di tamburi e dal corteo storico in costumi d’epoca.

 

  • il Torneo della Quintana di Ascoli Piceno è una giostra equestre alla quale partecipano i sei sestieri cittadini. Questa rievocazione storica rappresenta la tradizione cavalleresca del territorio in quanto attraverso questo gioco si misurava la destrezza del cavaliere che doveva colpire con la lancia un bersaglio rotante sostenente delle armi. La prima documentazione storica risale al 1377 anche se l’origine della giostra sarebbe datata IX secolo durante l’invasione dei Saraceni. Il corteo storico è caratterizzato da oltre 1500 figuranti che sfilano in costumi del XV secolo il tutto celebrato con musicanti, sbandieratori e balestrieri. Il giorno precedente la giostra è di consuetudine la cerimonia dell’offerta dei ceri sul sagrato della cattedrale cittadina durante la quale viene tirato a sorte l’ordine di gara dei cavalieri dei sestieri.

 

  • il Gioco del Ponte a Pisa è una rievocazione storica di una battaglia preceduta da un corteo composto da figuranti di cui una quarantina a cavallo, tutti in costume del XVI secolo spagnolo. In epoca medievale durante il periodo della repubblica si svolgeva una battaglia molto violenta nella quale si combatteva con mazze e scudi. Nei secoli il gioco ebbe dei momenti di pausa, durante la seconda guerra mondiale il ponte di mezzo dove si svolgeva la manifestazione venne abbattuto; in epoca moderna a partire dal 1981 il gioco venne ripreso con un organigramma ben definito  anche per quanto riguarda la parte fisica degli atleti che si sfidavano nella battaglia. Lo scopo del gioco era di spingere un carrello verso l’avversario in direzione contraria con i concorrenti quasi sdraiati sui bracci del carrello stesso con ai piedi scarpe rialzate per una migliore pressione e spinta ed un cuscino posto tra le spalle ed il collo.
  • il Torneo dei Rioni ad Oria in provincia di Brindisi, ha origine nel 1225 dal bando dell’imperatore Federico II: si tratta di un insieme di cinque prove dove chi ottiene più punti nelle singole gare risulta il vincitore del palio. Le gare sono caratterizzate dall’ariete con il quale due atleti per squadra devono sfondare un portone successivamente un componente prenderà una bandiera e di corsa tornerà al via. La botte un gioco di velocità e destrezza nel superare vari ostacoli ; il forziere prova di forza dovendo trasportare una cassa di 80 chili per 60 metri; la gara del ponte attraverso un percorso con varie insidie fino a raggiungere una scala in cima alla quale l’atleta porrà la bandierina del rione prima di alzare il braccio in segno di vittoria. Infine una prova di velocità e destrezza che unisce la corsa alla destrezza di salire una scala a pioli ed issare la bandiera del rione.
  • la Partita a Scacchi di Marostica in provincia di Vicenza, la sua origine risale al 1454. La rievocazione moderna risale al 1950 e da allora ogni due anni viene riproposta questa sfida alla quale da cornice una sfilata con 600 personaggi in costume medievale tra i quali sbandieratori, dame e nobili. Secondo la tradizione la sfida a scacchi era stata ideata dal padre della bella Lionora che avrebbe dato in sposa la figlia a uno dei due nobili pretendenti Rinaldo d’Angarano e Vieri di Vallonara; si decise infine che allo sconfitto si sarebbe data in sposa la sorella minore Oldrada.

 

  • il Palio del Niballo si tratta di una giostra medievale, il palio moderno ha origine a Faenza e della prima giostra si hanno notizie già nel 1164 all’epoca di Federico Barbarossa che volle assicurarsi della destrezza dei faentini. Lo scopo del gioco che avviene a sfide di coppia dei cinque rioni consiste nel colpire per primi con la lancia il braccio di un fantoccio, simbolo dei saraceni, che in automatico viene alzato in segno di vittoria; i cavalieri si avvicinano al bersaglio al galoppo del loro destriero. Il rione vittorioso al termine delle venti sfide vincerà il palio rappresentato da un vessillo di stoffa.
  • lo Scoppio del Carro a Firenze originario della tradizione popolare religiosa nata all’epoca della prima crociata per liberare la terra santa. È una cerimonia che si svolge il giorno di Pasqua quando all’interno della cattedrale di Santa Maria del Fiore all’altezza dell’altare l’arcivescovo con il fuoco benedetto incendia un razzo a forma di colomba che, scorrendo su un filo di ferro a circa sette metri da terra, raggiunge la cima di una torre posta su un carro trainato da buoi dove raggiunta la fine del filo scoppia.

Naturalmente queste sono solo alcune delle rievocazioni storiche più conosciute ma se ne potrebbero citare molte altre. Se avete qualche evento storico da suggerire indicatene i riferimenti ed eventuali link nei commenti

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