Da campanile a torre: la trasformazione subita dalla torre San Mauro
Da campanile a torre: la trasformazione subita dalla torre San Mauro
Questo portale ha già avuto modo di dedicare ampio spazio all'architettura delle torri, soprattutto a quelle appartenenti al patrimonio architettonico dell'area G.A.L. Borba con un focus sulle cosiddette torri d'altura.
La storia della torre del ricetto San Mauro nel Comune di Almese è però un caso a sè stante in quanto nasce come campanile dell'abbazia benedettina dipendente dal Vescovo di Susa ed è stata poi trasformata per scopi difensivi tra il 1281 e il 1285 in torre del borgo fortificato "castrum". Questo ne spiega la suggestiva stratigrafia degli elevati caratterizzata da innesti murari e tamponamenti di non facile comprensione senza una lettura parallela della storia dell'edificio.
Nonostante la trasformazione fu comunque conservata la suddivisione verticale in sette piani della torre segnati da archetti pensili in cotto e da marcapiani a dente di sega mentre l'originaria guglia piramidale in laterizio venne sostituita da una parte sopraelevata e merlata dotata di caditoie. Tutte le monofore della parte bassa e le trifore della parte alta furono chiuse e ridotte a feritoie.
Dal punto di visto tipologico la torre di San Mauro rappresenta il caso più comune di torre centrale (mediana o baricentrica) in evidenza rispetto al complesso aggregato nel quale è stata inserita, anche se va detto che ha assunto questa valenza soltanto dopo la trasfromazione da struttura religiosa a difensiva.
Sono davvero molti gli esempi di torri presenti tu tutto il territorio piemontese, ben censiti, raccolti e documentati negli Atti del Convegno svoltosi a Cherasco nel settembre 2005 dal titolo "Motte, torri e case-forti nelle campagne medievali (secoli XII-XV)" a cura di Rinaldo Comba, Francesco Panero e Giuliano Pinto.
La trasformazione della torre di Almese da simbolo della cultura religiosa a perno di un organismo castellano ne ha indubbiamente potenziato il ruolo garantendone anche la conservazione, la torre è infatta rimasta l’unico elemento quasi integralmente conservato dell'intero ricetto che ha saputo resistere alle trasformazioni, alle distruzioni e alle riplasmazioni subite dal sito.