Il territorio dei calanchi tra Montechiaro d’Acqui e Merana

Il territorio dei calanchi tra Montechiaro d’Acqui e Merana

Nel territorio di Montechiaro d'Acqui e Merana è possibile trovare i calanchi un fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per l'effetto di dilavamento delle acque su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento.

Per collocare meglio questo tesoro naturalistico un breve accenno alle due località è d’obbligo. Montechiaro d’Acqui a 560 metri sul livello del mare, è un paese suddiviso in due nuclei: il più antico di epoca medievale sullo spartiacque tra la valle dell’Erro e la Bormida ed il più moderno a valle lungo la linea ferroviaria che collega Acqui a Savona. La parte antica è strutturata con case in pietra posizionate su una piccola altura dove fino al 1646 sorgeva un castello di cui rimangono solo alcuni frammenti di ruderi e da cui si domina l’intera vallata fino alle Alpi. Molto suggestivi sono anche i resti delle mura e di alcune case di epoca medievale in pietra a vista collegate con volte e piccole strade a ciottoli; attraverso una scalinata si giunge alla chiesa di San Giorgio di epoca tardo rinascimentale. Di rilevanza il portale del XVI secolo, il pulpito barocco e gli arredi in legno della sacrestia del XVIII secolo; all’interno sono conservate le reliquie delle Sante Spine della corona di Gesù Cristo, che secondo una leggenda, sarebbero state portate dalla Terra Santa da un crociato. Infine da citare la chiesetta di Santa Caterina oggi museo della civiltà contadina.

Merana nell’alto Monferrato acquese è costituito dalla parrocchiale di San Nicolao e dai resti di un antico castello medievale di cui si può ancora osservare la torre, posto di avvistamento strategico dell’epoca. La torre del XIV secolo possiede varie decorazioni ad archi ed alcune feritoie. È un vasto territorio coltivato a frumento, granturco, foraggio con cascine ed aziende agricole; si tratta di terreni alluvionali prodotti da detriti appenninici e quindi ricchi di sabbia e carbonato di calcio.

I calanchi sono dunque fenomeni chimici dovuti all'azione della pioggia che ha plasmato la pietra facendo anche comparire conchiglie fossili; inoltre lo scorrere dell’acqua sui pendii delle colline ha causato profonde scavature impedendo il crescere di humus ed altre forme di vegetazione. I calanchi producono un paesaggio molto particolare con queste rocce grigie che sembra un deserto spaziale con vallate scolpite dalla pioggia e dal vento che nel corso dei millenni hanno creato forme molto suggestive. In epoca preistorica questa zona era invasa dal mare; oggi la vegetazione è rappresentata da pini marittimi, ginepri, rovelle in forma di “bonsai” poiché la loro posizione piegata e attorcigliata a causa del vento e del sole, li pone ad una altezza da terra di pochi centimetri. La ginestra pullula in questo paesaggio in cui ha trovato il suo habitat; la presenza faunistica di lepri, caprioli, pernici e cinghiali rende questo spettacolo una vera fonte naturale conservata nei secoli dove per fortuna l’uomo non ha imposto il suo dominio.

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