Sulla sponda sinistra del fiume Bormida il borgo rurale di Terzo d’Acqui
Sulla sponda sinistra del fiume Bormida il borgo rurale di Terzo d'Acqui
Terzo d’Acqui dista circa 3 Km da Acqui Terme e si trova abbarbicato su una rocca che si affaccia sul fiume Bormida.
La storia di Terzo si perde nella notte dei tempi poiché i primi insediamenti risalgono all’epoca neolitica su terrazzamenti a ridosso della Bormida e dell’Erro. Successivamente il territorio fu sede dei Liguri Statielli che verranno sconfitti nel 173 a.C. dai romani che occuparono queste terre; assieme alla vicina Acqui, Terzo fu attraversata dalla via consolare Aemilia Scauri, nodo importante di collegamento tra la pianura padana e la Gallia meridionale.
Di epoca medievale esattamente del X secolo fu l’elaborazione della struttura di fortificazione; nel XIV secolo Terzo fu feudo dei Malaspina che costruirono il castello e la torre con una struttura moderna a feritoie e parapetti merlati.
Nel XVI secolo il borgo fu feudo della famiglia Avellani signori acquesi, nel XVIII secolo il castello perse il suo ruolo difensivo e si trasformò in residenza signorile fino al completo abbandono ed alla rovina del maniero; attualmente dell’antica struttura rimane soltanto la torre, dalla quale si domina tutto il territorio compreso tra Acqui e Bistagno. In epoca moderna Terzo seguì la storia di Acqui e del Monferrato con il dominio di casa Savoia.
Principali emergenze storico-architettoniche
La torre di Terzo ha significato per secoli un punto di strategica comunicazione tra le valli Erro e Bormida ed un luogo di difesa del territorio; una via di accesso già conosciuta in epoca medievale era il “muntaiot” che metteva in comunicazione l’area del castello con la “braia” storica cascina di grande importanza sia per l’aspetto architettonico sia perché apparteneva o al vescovo o ad un signorotto del luogo.
Tra gli altri monumenti di particolare interesse la Chiesa parrocchiale di San Maurizio consacrata nel 1893 dopo lavori di ristrutturazione ed ampliamento dell’antica chiesa che risale alla seconda metà del cinquecento nata a sua volta sulle fondamenta di una struttura medievale preesistente. All’interno si può ammirare un meraviglioso organo del XIX secolo opera della famiglia lombarda Lingiardi, un vero capolavoro di altissima qualità.
Da citare l’Oratorio di Sant’Antonio Abate del XVI secolo, che in origine possedeva una chiesa annessa distrutta da un incendio nel 1691.
Infine la già citata torre del X secolo, restaurata nel XIV secolo dai Malaspina, che è ciò che rimane della fortificazione del castello di Terzo; nel 1691 le truppe di Eugenio di Savoia incendiarono la struttura privandola del valore difensivo e mantenendo l’uso abitativo fino al completo abbandono nel settecento. La torre rappresenta quindi l’unico patrimonio storico medievale.
Terzo d'Acqui è uno dei 58 comuni del G.A.L. Borba in provincia di Alessandria, scarica da questo portale le nuove Linee guida per la conservazione e il recupero dell'architettura rurale e il paesaggio del Gal Borba.