SISMABONUS linee guida per la classificazione sismica degli edifici
Dal 1 gennaio 2017 dovrebbero partire gli incentivi per gli interventi di adeguamento sismico degli edifici situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3. Una detrazione fiscale del 50% che potrà essere richiesta fino al 31/12/2021 con un tetto di spesa di 96 mila euro e rimborso in 5 anni. Il bonus potrà salire fino al 70% o 80% nel caso in cui il miglioramento sia di uno o due classi di rischio. Nelle spese rientrano anche quelle per la classificazione e verifica sismica. Nei condomìni il bonus fiscale parte dal 50%, ma può arrivare al 75% e 85% in presenza di miglioramenti di una o due classi di rischio riguardanti tutto l’edificio. Il tetto di spesa incentivabile sarà di 96mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari del condominio. Per poter includere anche i condòmini incapienti, il bonus fiscale potrà essere ceduto a imprese, Esco o altri soggetti diversi da banche e intermediari finanziari. Le valutazioni sul miglioramento della sicurezza antisismica e le modalità con cui i professionisti dovranno certificare gli obiettivi raggiunti seguiranno le linee guida sulla classificazione sismica degli edifici. Le linee guida introdurranno sei classi, dalla A alla F, che indicheranno il rischio cui è sottoposto l’edificio e il modo in cui risponde ad un evento sismico. Nelle linee guida ci saranno inoltre le indicazioni cui i professionisti dovranno attenersi per classificare l’immobile e certificare il miglioramento ottenuto con l’intervento. Il grado dell’incentivo dipenderà infatti da questi risultati. Senza le linee guida per la classificazione sismica degli edifici, il sismabonus non può spiegare i suoi effetti. Gli interessati ad avviare un intervento di messa in sicurezza della propria abitazione dovrebbero quindi aspettare un quadro normativo maggiormente definito. Secondo la relazione allegata al disegno di legge, la misura genererà una spesa di circa 1,6 miliardi di euro.