Il segno dell’acqua a Genova: l’importanza delle fontane
L’acqua è risorsa di vita: da sempre l’uomo ha cercato soluzioni per raccoglierla, conservarla e portarla attraverso canali, cisterne, acquedotti e fontane. L’importanza delle fontane è dovuta al fatto che esse rappresentano un patrimonio storico e culturale di grande valore artistico. Anticamente quando le case non erano ancora collegate agli acquedotti, i cittadini attingevano l’acqua per uso domestico direttamente dalle fontane e per i loro animali dagli abbeveratoi. Erano le donne quelle che avevano il compito di portare a casa l’acqua necessaria e per questa ragione erano spesso soprannominate le “portatrici di acqua”. Soprattutto a Genova nel XVI secolo la fontana diventa un simbolo da esibire nei palazzi nobiliari genovesi, al centro di giardini arricchiti da statue ed altre opere architettoniche e nelle piazze pubbliche vengono arricchite con opere scultoree di grande valore. Col tempo la trasformazione sociale ed urbanistica della città impone un cambiamento di assetto delle fontane pubbliche e molte di queste vengono allontanate dal centro storico dove erano originariamente collocate. Tra le fontane pubbliche più suggestive troviamo quella in Piazza delle Erbe risalente al XVIII secolo, una delle poche a non aver subito trasferimenti. All’interno di Villetta di Negro, sede del Museo Orientale Chiossone di Genova, a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Brignole, si possono ammirare delle suggestive cascatelle artificiali disegnate nel 1892 dall’architetto Rovelli sfruttando un salto di quota compiuto dell’acquedotto. In questa opera l’elemento dominante è proprio l’acqua alla quale fanno da cornice le grotte artificiali nel verde parco della villa. In Piazza Colombo, adiacente alla centralissima via San Vincenzo nodo pedonale nei pressi di Brignole, al centro dei quattro edifici porticati che delimitano questa piazza cara ai genovesi, è situata una fontana risalente al 1643. Infine la fontana della famosa Piazza de Ferrari disegnata negli anni Trenta, caratterizzata da una enorme vasca in bronzo a cui negli anni sono stati aggiunti vivaci giochi d’acqua laterali che rappresentano la voglia di dare vita a questo importante patrimonio di opere disegnate con l’acqua nella città della Lanterna.