Come ridare stabilità ad una parete muraria?
DESCRIZIONE
Questo intervento prevede la costruzione di nuovi e limitati tratti di muratura a completamento, riparazione o integrazione di parti del manufatto non finite, crollate o talmente degradate da richiedere l’intervento per assicurare la stabilità e l’utilizzabilità dell’edificio.
Quando una parete muraria ha perso in modo irreparabile la stabilità, si può intervenire smontando con cautela la parte ammalorata per poi procedere alla sua ricostruzione. Nel caso in cui occorra completare una parete muraria in parte crollata, è necessario anzitutto stabilizzare le porzioni rimanenti per poi passare alla ricostruzione di nuovi tratti.
Materiali
Devono essere impiegati elementi lapidei analoghi agli esistenti, per natura mineralogico-petrografica e per caratteristiche fisiche, meccaniche e dimensionali (porosità, grana, tessitura, lavorazione, colore, ecc.). Si raccomanda di reimpiegare gli elementi smontati soltanto dopo averli puliti con spazzole di ferro e lavati, sì da rimuovere ogni impurità sempre che non siano evidentemente interessati da alterazioni irreversibili.
Tecniche e fasi operative
L’intervento prevede le seguenti fasi:
1) rimozione delle parti pericolanti del muro e dei relativi elementi lapidei instabili (previo eventuale puntellamento provvisionale) con accatastamento delle pietre in sito protetto;
2) pulitura della superficie muraria messa a nudo con asportazione di malte decoese e materiale incoerente, provvedendo alla eliminazione della vegetazione infestante eventualmente presente sul muro e al suo intorno;
3) preparazione degli elementi lapidei per l’integrazione delle parti mancanti, previa pulitura ed eliminazione di materiale estraneo;
4) posa in opera dei nuovi elementi lapidei con impiego di malte di calce aerea, eventualmente idraulicizzata con additivi naturali o artificiali, o di malte premiscelate prive di sali.
Raccomandazioni
Le sedi di posa dei nuovi tratti dovranno essere accuratamente pulite con spazzole di ferro ed eventualmente con un uso ridotto di acqua, onde evitare eccessive infiltrazioni nella parete. Il nuovo strato di muratura deve rispettare la tessitura, ossia la disposizione degli elementi, propria delle parti di muro preesistenti (posizione, altezza ed andamento dei corsi, se esistenti, spessore dei giunti di allettamento e loro relazione con la superficie dei blocchi). Si consiglia, durante la costruzione della nuova porzione muraria, di metterla in forza mediante l’uso di cunei, anche per prevenire eventuali assestamenti anomali.
Prima e dopo la ricostruzione di un pilastro d’angolo crollato eseguita assemblando il materiale crollato e utilizzando malte di calce della medesima componente di quella esistente
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A. B. Caldini – D. Bosia, L’edilizia rurale del GAL Borba: linee guida per il recupero