Riparazioni e integrazioni puntuali del manto di copertura

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DESCRIZIONE

Questo intervento consiste nella riparazione puntuale di un manto esistente sia esso costituito da lose di pietra o da elementi in cotto (coppi o tegole marsigliesi).
Nei tetti con manto in lose la riparazione può essere eseguita semplicemente fissando all’impalcato le lastre sconnesse, se ancora in buono stato di conservazione, o provvedendo alla sostituzione di quelle fratturate o ammalorate con altre di analoghe caratteristiche tecnologiche (materiale, forma, dimensione).
Nei tetti con manto in laterizio, la sostituzione di singoli elementi è agevole e non richiede particolari abilità se non in relazione ai punti di discontinuità o variazione geometrica delle falde (converse, nodo di colmo e di gronda, ecc.).


Materiali

Per l’approvvigionamento delle lastre di pietra arenaria possono sorgere alcuni problemi, per questa motivazione è sempre opportuno recuperare gli elementi in loco (eventualmente recuperandoli da edifici crollati) e, quando non possibile, cercando di usare scaglie di pietra di diversa provenienza ma di analoghe caratteristiche petrografiche e mineralogiche.
Il fissaggio degli elementi al tavolato sottostante può avvenire impiegando malta a base di calce idraulica o prodotti premiscelati, tenaci, idraulici e privi di sali. In alcuni casi è possibile l’inserimento di ganci e chiodi in acciaio inossidabile, sempre che ciò sia compatibile con l’eventuale presenza di guaine o strati impermeabilizzanti che non devono subire forature per non perdere di efficacia.
Per i manti costituiti da elementi in cotto è necessario impiegare tegole analoghe a quelle esistenti per forma, colore e dimensione, onde evitare problemi di raccordo con le parti preesistenti nella riparazione della falda.


Tecniche e fasi operative

Le operazioni dipendono dal tipo di manto e di orditura minuta esistente, agendo all’intradosso delle falde (operazione non semplice che è possibile soltanto nei casi di impalcati discontinui e di manti in elementi in cotto) o dall’alto, avendo cura di proteggere le parti sane del manto e di non provocare ulteriori danni durante le operazioni di riparazione. Lavorando all’estradosso della falda occorre sollevare leggermente gli elementi sani che circondano quelli danneggiati, smossi o rotti, per poterli estrarre e porre in opera quelli di sostituzione.


Raccomandazioni

Si raccomanda la massima attenzione durante le fasi operative rispetto alle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro in quanto si opera in situazioni di rischio per l’incolumità dei lavoratori.

 

COPERTURA SAN VITO primaCOPERTURA SAN VITO dopo

Prima e dopo l’intervento di integrazione e riparazione puntuale del manto di copertura

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    A. B. Caldini – D. Bosia, L’edilizia rurale del GAL Borba: linee guida per il recupero

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