La bellissima chiesa di Don Orione a Pontecurone dedicata a Santa Maria Assunta
La bellissima chiesa di Don Orione a Pontecurone dedicata a Santa Maria Assunta
Nell’autunno 2023 sono stata incaricata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Alessandria, Asti e Cuneo – con trattativa diretta MEPA – di redigere il progetto esecutivo per il restauro della Chiesa parrocchiale Santa Maria Assunta nel Comune di Pontecurone, in provincia di Alessandria.
La fase di progettazione è stata assunta dalla Soprintendenza nell’ambito del Protocollo di Intesa per il cantiere di studio, restauro e valorizzazione della Chiesa di Santa Maria Assunta in Pontecurone siglato nel 2021 con la Diocesi di Tortona, la Provincia religiosa Madre della Divina Provvidenza, il Politecnico di Torino e la Fondazione Centro per la Conservazione e Restauro dei beni culturali “La Venaria Reale” con la concreta finalità di mettere a disposizione il progetto per le successive richieste di finanziamento da parte della Diocesi.
Copyright © STUDIO A.R.C. Arch. Antonella Barbara Caldini - 2023
La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è un edificio religioso di grande rilevanza architettonica, importante esempio di gotico padano collocabile tra il XIII-XIV secolo.
Dal punto di vista religioso questa chiesa lega il suo nome a Don Luigi Orione, presbitero italiano fondatore della Piccola opera della Divina Provvidenza, nativo di Pontecurone che proprio nella Chiesa dell’Assunta è stato battezzato il 24 giugno del 1872 per poi essere proclamato Beato da Papa Giovanni Paolo II nel 1980 e Santo il 16 maggio del 2004.
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Si tratta di un grande edificio religioso composto da tre navate scandite da cinque pilastri cruciformi: le cappelle laterali scandite in sei campate con volta a crociera sono chiuse da cappelle a terminazione rettilinea mentre la navata centrale termina in un presbiterio quadrangolare voltato a crociera.
La chiesa, priva di transetto, è stata individuata come classico esempio di “chiesa a sala” o hallenkirche nella variante padana con “gradonatura” ovvero con le volte della navata centrale ad un livello superiore rispetto a quelle della navata laterale.
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La preminenza della navata centrale rispetto alle due laterali indica una matrice ancora romanica. La chiesa prende luce da una serie di strette monofore arcuate (in parte chiuse nei secoli XVI e XVII). La facciata è a capanna scandita da quattro contrafforti a salienti ornata in alto da una cornice di beccatelli mentre in basso uno zoccolo in laterizio percorre l’intero perimetro della chiesa.
Al centro della facciata spicca il rosone, seconda metà XV secolo, chiuso da una vetrata colorata e decorato con delle formelle in terracotta che riproducono il simbolo cristiano della vite. Ai lati della facciata si aprono due finestre monofore che hanno preso il posto di due aperture lunettate delle quali è ancora chiaramente leggibile la stratigrafia.
Il portale è il frutto di un restauro novecentesco e soltanto l’alta cornice cuspidata è originale e coeva al rosone. Anche il portale è decorato da formelle in cotto che riproducono motivi geometrico floreali. Sui fianchi sono presenti contrafforti poco aggettanti che scandiscono l’alternarsi delle campate interne. Sulla parte alta della facciata sono visibili alcuni bolzoni capochiave in ferro per il tensionamento delle catene di consolidamento. La facciata a capanna si conclude con tre pilastrini esagonali a terminazione a cono che fungono da cono reggicroce.
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Internamente la chiesa conserva innumerevoli affreschi che risentono della cultura lombarda dato che Pontecurone fu per tutto il XV secolo sotto il diretto controllo politico del Ducato di Milano.
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