L’antico lavatoio di Mulazzo, in Lunigiana: dal recupero alla rigenerazione

Con grande piacere condivido questo interessante progetto di recupero e rigenerazione di un antico lavatoio di un piccolo comune della Lunigiana. L’intervento, ritenuto meritevole di pubblicazione al Premio Dedalo Minosse, è stato progettato e diretto dal collega architetto Gianluca Panichi che ringrazio per il materiale pubblicato su questo blog.

Segnalo questo intervento come importante esempio di valorizzazione architettonica  ed integrazione paesaggistica capace di trasformare un evento negativo in un’occasione di recupero e rinfuzionalizzazione.


Architetto Gianluca Panichi: breve profilo professionale

Laureatosi presso l’Università degli Studi di Firenze con indirizzo di studi in Restauro dei Monumenti, l’architetto Gianluca Panichi è professionalmente cresciuto al Centro Studi Progettazione Edilizia – CSPE (FI): si tratta di uno studio professionale fondato a Firenze nel 1975 da Paolo Felli, Antonio Andreucci e Romano Del Nord, specializzato in sviluppo di ricerche, studi, progettazione e consulenze nel settore di opere complesse e di servizi.

L’architetto Panichi dal 2010  svolge in proprio l’attività di progettazione e di consulenza per enti pubblici e società di ingegneria alla continua ricerca di rapporti tra architettura, fruitori, contesto urbano, paesaggio e preesistenze storiche, prestando massima attenzione anche alla sperimentazione, alla tecnologia, alla funzionalità e all’estetica.


Il Luogo

Il Comune di Mulazzo (MS) è situato in Lunigiana e fa parte delle “aree interne” soggette a un progressivo spopolamento con perdita delle forme di economia locale, che garantivano la resilienza degli ecosistemi.

L’alluvione dell’ottobre 2011 e il terremoto del 2013 hanno evidenziato la fragilità dell’area a forte rischio idrogeologico e sismico. Nonostante tutto, la comunità è riuscita a riorganizzarsi contrapponendo alla calamità la propria sopravvivenza, sviluppando un processo attivo di resilienza.

Nel 2012, Legambiente ha premiato Mulazzo per le sue buone pratiche, con un riconoscimento del Presidente della Repubblica. Città Slow, inserita nella Riserva Mab Unesco, Mulazzo è stato annoverato nella International Organisation of Book Towns. Da tempo ha intrapreso azioni di valorizzazione del proprio patrimonio in una logica di economia circolare, sviluppo locale integrato e sostenibile.


Le linee guida dell’intervento di recupero e rigenerazione

L’eccezionale alluvione del 2011 ha completamente rimosso dalla sua sede originaria l’antico lavatoio di Mulazzo il cui intervento di recupero avvenuto nel 2021 è stato fortemente voluto dal Comune di Mulazzo con il sostegno della Regione Toscana e di Federbim.

Lo storico complesso che insisteva nell’area era costituito da una fontana, un lavatoio coperto e una gradonata di accesso alla parte superiore che si ricollegava all’area del parco pubblico (pregevole impianto di sequoie e tuie dei primi del ‘900).

L’obiettivo primario era il recupero funzionale del luogo nel modo più equilibrato possibile, evitando la ricostruzione filologica dei volumi distrutti e procedendo piuttosto all’integrazione fisica e funzionale delle parti mancanti. L’intervento si prefiggeva, inoltre, la valorizzazione architettonica, naturalistica e funzionale dell’area, attraverso la realizzazione di opere e manufatti capaci di  amplificare le potenzialità dell’area, integrandone le funzionalità con un più ampio sistema di percorsi e aree verdi attrezzate.

L’area è luogo della memoria dell’evento alluvionale che così fortemente ha segnato il territorio nel 2011, i cui segni visibili sono rimasti concentrati in questo fazzoletto di terra, tra un suggestivo parco di storico impianto e un torrente tornato a essere gioioso e affascinante con le sue cascate e pozze limpide e profonde.

Memoria ma anche nuova vita attraverso la realizzazione di un nuovo spazio dove le testimonianze fisiche sono state recuperate ed integrate, “rifunzionalizzate” con opere e materiali “minimali”, discreti ma evidenti, ferite oggi rimarginate ma monito per le future generazioni.

All’interno di questo blog, nella sezione Paesaggio, è stato dedicato ampio spazio agli elementi identificativi del paesaggio tra i quali le fontane e gli abbeveratoi: sul territorio piemontese sono stati individuati esempi interessanti di abbeveratoi incassati nel terreno e alimentati dall’acqua della sorgente sovrastante in un contesto agricolo caratterizzato da terrazzamenti e muri a secco.

Il recupero degli elementi che caratterizzano i nostri territori è garanzia di conservazione delle tradizioni cui sono legati, per questa ragione interventi di questo tipo meritano la giusta considerazione e devono essere presi come riferimento e prezioso insegnamento.


Per ulteriori approfondimenti segnaliamo i seguenti links:

https://www.archilovers.com/projects/273437/inserimento-ambientale-opere-di-messa-in-sicurezza-antico-lavatoio-mulazzo.html

https://www.premio-architettura-toscana.it/author/gianlucapanichigmail-com/

Dedalo Minosse International Prize for commissioning a building


 

Un pensiero su “L’antico lavatoio di Mulazzo, in Lunigiana: dal recupero alla rigenerazione

  • 13 Aprile 2023 in 7:28 AM
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    Bravo Gianluca.
    Un lavoro fine tra memoria e valorizzazione del territorio.
    Garbato, ma di impronta, l’inserimento di materiali “nuovi” che valorizza il lavoro passato.
    Lavoro prestigioso.

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