Quando il degrado di un vecchio muro può ritenersi preoccupante?
Prima di ogni intervento è sempre doveroso accertare le possibili cause o concause alle quali ricondurre eventuali fenomeni di dissesto strutturale, valutando l'effettiva estensione del fenomeno: in alcuni casi, infatti, il dissesto può essere localizzato in altri, invece, può interessare l'intero spessore murario con evidenti maggiori rischi di collasso. In ogni caso, nella valutazione di interventi, è sempre consigliabile il ricorso a specialisti nel settore del consolidamento strutturale.
Nella scelta degli interventi sono sempre da prediligere quelli che conservano la superficie muraria nello stato originale e che ricorrono all'uso esclusivo di materiali della tradizione costruttiva locale, specie in caso di riparazioni o integrazioni. Sono poi sempre da conservare gli eventuali elementi singolari presenti nelle murature come ad esempio le vecchie chiavi in legno o ferro (anche se hanno perso ogni funzione), gli eventuali apparati decorativi, che devono essere scrupolosamente conservati e restaurati ed ogni altro elemento significativo dell'identità costruttiva dei luoghi.
INTERVENTI COMPATIBILI
- disinfestazione/disinfezione vegetazione superiore infestante e agenti di biodeterioramento;
- pulitura superifici murarie;
- opere di consolidamento, riadesione, rappezzo intonaci eventualmente presenti con materiali compatibili fisicamente e chimicamente, oltre che nell'aspetto finale, con quelli in opera.
INTERVENTI DA ATTUARE CON CAUTELA
- ripresa parziale delle coloriture esistenti o realizzazione di nuove tinteggiature, preferibilmente con velature al latte di calce e pigmenti naturali o con colori ai silicati, compatibili con i supporti esistenti;
- risarcitura e stilatura dei giunti di malta di allettamento delle murature con materiali fisicamente e chimicamente compatibili con gli esistenti;
- – inserimento di elementi puntuali di rinforzo, quali ad esempio tirantini antiespulsivi, purché non facenti parte di opere di complessivo consolidamento della "scatola muraria";
- parziali o puntuali integrazioni di parti murarie crollate o instabili con elementi analoghi a quelli esistenti per materiale, forma, pezzatura e tecnica di posa;
- interventi di puntuale sostituzione di elementi ammalorati (anche nei cantonali) o di rincocciatura di parti di muro crollate o instabili, utilizzando elementi lapidei analoghi a quelli presenti nella muratura, mediante tecnica "cuci-scuci";
- rinforzo degli elementi di definizione delle aperture (stipiti, soglie, davanzali, architravi o archi di scarico) o loro sostituzione con elementi analoghi a quelli rimossi.
INTERVENTI INCOMPATIBILI
- realizzazione di nuove intonacature su pareti in pietra faccia a vista;
- realizzazione di intonacature con malte cementizie siano esse totali, parziali o solo rappezzi;
- sostituzioni o integrazioni parziali o totali di pareti crollate o instabili utilizzando mattoni pieni o forati (anche se intonacati), elementi prefabbricati in calcestruzzo o getti in conglomerato cementizio armato;
- in caso di pareti grigliate: non è compatibile la sostituzione della tessitura grafica originale, l’impiego di elementi laterizi diversi da quelli originali, la creazione di nuove aperture e la realizzazione di tamponature con modifica del fronte originale.
Rif: A. B. Caldini – D. Bosia, L’edilizia rurale del GAL Borba: linee guida per il recupero