La Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo a Felizzano
La Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo a Felizzano
(testo estratto dal sito www.parrocchiafelizzano.it a cura di Gian Domenico Serralunga)
La Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, già attestata nel 1285, venne quasi rifatta ed ampliata, tra il 1629 e il 1633, su istanza del felizzanese Marco Antonio Platone, allora segretario del Consiglio segreto ed archivista della Stato di Milano.
Della primitiva fabbrica tardoromanica restano i muri laterali e la robusta torre campanaria, a pianta quadra, alta 27 metri. L’interno, completamente trasformato secondo il gusto barocco, è a croce latina, con navata unica fiancheggiata da cinque cappelle per lato.
Il presbiterio termina in un coro che, da quadrato, assunse forma semicircolare. Il tutto coperto da volta a botte con andamento ribassato e da calotta absidale, che furono affrescate nel 1914 da Giovanni Lamberti e, per i medaglioni principali (l’Arcangelo Michele e l’Adorazione del SS. Sacramento) da Luigi Morgari.
Di particolare interesse sono gli stucchi delle cappelle dovuti a probabili maestranze luganesi, operanti tra il 1631-33 e la prima metà del Settecento. Pregevoli anche l’altare maggiore (1750) e del SS. Suffragio (1734), in legno laccato e dorato, e quello di Santo Stefano (1749), in marmi policromi, dovuto alla bottega dei Pelagatta, attiva in Alessandria.
Tra il 2002 ed il 2012 è stato avviato il restauro di ben 31 opere (23 appartenenti a San Michele ed 8 a San Pietro) alcune delle quali provenienti da edifici sacri locali andati distrutti nel corso dei secoli. Da segnalare le seguenti pitture. Le due preziose tavole dipinte della Madonna col Bambino ed angeli musicanti e di Santa Apollonia (primo decennio sec. XVI), forse appartenute ad un medesimo polittico andato disperso, attribuite a Gandolfino da Roreto, tra i maggiori maestri del Rinascimento piemontese.
Una bella tela effigiante Sant’ Ambrogio, attribuita al tardo Moncalvo (1620-25). Due ottagoni rappresentanti San Michele e San Martino (prima metà sec. XVII). La tela, di alta qualità esecutiva, dell’Educazione della Vergine (ottavo decennio sec. XVII), attribuita al pittore anconetano Giovanni Peruzzini, proveniente dall’everso convento dei Minori Osservanti di Santa Maria degli Angeli (poi di Santa Maria della Fonte).
Due ovali dedicati a San Luigi Gonzaga e a San Giovanni Nepomuceno (ante 1753), donati dal marchese Leonardo Colli di Felizzano. La grande pala, in coro, di San Michele, dipinta nel 1759 dal canavesano Vittorio Amedeo Grassi, allora residente a Casale M.to, commissionata nel 1758 dal Comune di Felizzano. La tela del Martirio di Santo Stefano, patrono del luogo sin dal sorgere del secolo XVI, dipinta nel 1769 da Costantino Borti, romano, collocata sull’altare del Santo di juspatronato comunale.
Queste due ultime opere, assieme ad alcune altre, testimoniano una perdurante collaborazione tra l’Autorità civile e la Comunità religiosa, che trova la sua espressione simbolica nella cosiddetta cerimonia della “Offerta dei Filippi” che si ripete ogni 26 dicembre, festa del Protomartire, sin dal 1631, quale voto fatto dai Felizzanesi per impetrare la misericordia divina , nel mentre infuriava la peste di manzoniana memoria (1630-31). Da evidenziare, in ultimo, l’affresco della Madonna in trono che allatta il Bambino, di anonimo (inizi sec. XVI), tuttora in fase di restauro.