La bellezza del Parco nazionale del Mercantour e delle sue vallate
Il Parco nazionale del Mercantour è uno dei nove parchi nazionali della Francia, situato nei dipartimenti delle Alpi Marittime e delle Alpi dell’Alta Provenza.
Nel 1859 i territori del massiccio del Mercantour, costituito da rocce datate 350 milioni di anni formate da gneiss, graniti e rocce sedimentarie come scisto, calcare, arenaria violacea, furono inseriti nella “riserva reale di caccia “dal Re Vittorio Emanuele II di Savoia per proteggere la fauna del luogo; il parco fu creato nel 1979 e nel 1987 è stato unito con un gemellaggio al Parco naturale delle alpi Marittime.
Il parco si sviluppa per una lunghezza di 150 chilometri tra le alpi Marittime e le alpi dell’alta Provenza, è caratterizzato da un’alternanza di paesaggi da favola con un carattere unico e particolare, si passa dai 3143 metri del monte Gelas, la cima più alta, alla Costa Azzurra dove le acque dei vari torrenti che scendono dalle vallate vanno a gettarsi nel Mediterraneo.
Le alte vette del territorio sono il monte Clapier a 3045 metri, il monte Pelat dove è presente il lago d’Allos di origine glaciale, il più grande lago naturale di altitudine d’Europa a 2228 metri incastonato tra il verde dei larici e popolato da stambecchi, camosci, marmotte ed aquile reali.
Tra le attrattive del territorio va certamente nominata in primis la valle delle Meraviglie ai piedi del monte Bego (2873 metri) dove si possono ammirare 36mila incisioni rupestri risalenti all’età del rame (III millennio A.C.) ed all’inizio dell’età del bronzo (II millennio A.C.) che rappresentano un patrimonio archeologico di livello straordinario dove sono rappresentate scene di vita pastorali accanto a disegni di armi e vari utensili.
Il monte Bego era considerato da questi popoli primitivi una montagna sacra, il più antico documento scritto europeo riguardo all’arte rupestre è stato rinvenuto proprio dalle figure incise del monte chiamate le “pietre meravigliose “.
Un po’ simili alle composizioni della Valcamonica, le prime incisioni sono figure geometriche alle quali si succedono figure di armi come pugnali ed alabarde.
Il monte Bego all’estremo del massiccio cristallino dell’Argentera è costituito da sedimenti di origine vulcanica.
Da un punto di vista naturalistico il parco ospita oltre duemila specie di piante delle quali 220 molto rare e 40 endemismi della famiglia delle sassifragacee e delle orchidacee; alcune specie devono la loro spontaneità al tipo di terreno ed al clima che risente delle correnti mediterranee. Troviamo anche svariati boschi di roverella, pino silvestre, leccio e conifere tra cui abeti, pini, larici e pini cembri.
Per quanto riguarda la fauna, gli statuti a protezione delle specie in via di estinzione, hanno permesso di mantenere la presenza di cervi, cinghiali, caprioli, stambecchi, camosci e mufloni; accanto a questi si possono osservare il gipeto, l’aquila reale, il fagiano dei monti, la pernice ed il gracchio alpino della famiglia dei passeriformi.
Il parco è composto da una serie meravigliosa di vallate ognuna con una sua storia e peculiarità.
Valle Roia
Questa valle è lunga 59 chilometri deve il suo toponimo al fiume omonimo che la percorre per tutta la sua lunghezza prima di sfociare nel mar Ligure a Ventimiglia. Il punto iniziale è il confine con l’Italia del Colle di Tenda a 1871 metri che segna il passaggio dalle gole scavate della Roia con pareti a tratti a strapiombo agli ambienti alpini della Valle Vermenagna con le piste sciistiche di Limone Piemonte.
Il valico per secoli fu meta di transito di muli e carri fino alla costruzione nel 1882 del traforo stradale ed ebbe un’importanza strategica particolare come si evince dalla presenza nel territorio di numerosi forti ottocenteschi fatti edificare dai Savoia.
Di pregio architettonico è il Santuario di Notre Dame des Fontaines a pochi chilometri da Briga è chiamata la “Cappella Sistina dell’entroterra nizzardo” del XIV secolo edificato in corrispondenza di sette fontane di acqua miracolosa a getto intermittente. All’interno sono presenti pregevoli affreschi di Giovanni Canavesio che rappresentano la Passione di Cristo.
Caratteristico è il villaggio di Saorge a picco sulla valle collocato su uno sperone roccioso, per la morfologia del suo territorio le sue case sono disposte sui ripidi pendii e le strade sembrano scalinate.
Nella bassa val Roia in territorio italiano nella provincia di Imperia è presente la cittadina di Airole: un sito di interesse naturalistico poiché offre un territorio con zone calcaree, arenarie e marne; inoltre malgrado siamo in una fascia di ambiente mediterraneo, è presente il camoscio mentre per quanto riguarda l’aspetto floristico si possono ammirare la genziana ligure, il fiordaliso ovoide, la primula, varie orchidee e ginepri rossi.
Valle Ubaye
Questa valle si trova nelle Alpi di alta Provenza, è una vallata di origine glaciale ed è caratterizzata da una parte del territorio coltivata alternata ad una zona riccamente boschiva. Il massiccio più elevato è l’Aiguille De Chambeyron a 3389 metri e la cima Mongioia a 3340 metri nelle alpi Cozie con pareti rocciose scoscese ; predominano le grandi foreste di abete, larice, pini ma anche bellissimi rododendri, sassifraghe, ranuncoli dei ghiacci ed ontani.
Tra la fauna si possono osservare marmotte, camosci, volpi e diverse specie di uccelli e rapaci tra cui l’aquila reale ed il gipeto; inoltre nell’alta valle sono presenti stambecchi, mufloni e lupi.
Tra le bellezze della vallata i laghi Lanzanier con un territorio di pascoli a 2284 metri è il regno delle marmotte; il forte Tournoux molto imponente costruito tra il 1843 ed il 1865 è caratterizzato da garitte di vedetta, muraglie, fossati e caserme addossate su uno sperone di roccia.
Il selvaggio vallone di Bachelard percorso da una strada che fa parte del percorso delle grandi Alpi è costituito dalla presenza di muri a secco e di opere d’ingegneria del primo Novecento.
Valle Bevera
Questa valle è solcata dal fiume omonimo, affluente del Roia che nasce nelle Alpi Marittime a 2075 metri.
Tra le particolarità della vallata il piccolo borgo medievale di Sospello, celebre per il suo “ponte vecchio” a pedaggio, un ponte fortificato del XIII secolo.
La valle Bevera così come le valli Roia e Vesubia è dominata dal massiccio dell’Authion, una fortezza naturale che svetta a più di duemila metri e rappresenta una finestra sul meraviglioso panorama dal Mediterraneo alle Alpi; inoltre dalla sommità si domina il territorio del Colle di Tenda, antico paesaggio della via del sale.
Oltre ad essere un territorio dominato da un sistema di fortificazioni del XVIII secolo, fu teatro di una battaglia nel 1945 durante la seconda guerra mondiale.
Valle Vesubia
Anche questa valle prende il nome dal fiume omonimo che ha la sua sorgente nel lago bianco a 2665 metri, è una valle chiusa da gole e scavata dai ghiacciai del quaternario. Il vallone laterale del Boreon con la presenza di lariceti e fitte foreste di abeti bianchi e rossi presenta laghi di origine glaciale tra i prati alpini e le alte vette oltre i duemila metri meta degli alpinisti.
Da visitare il comune di Saint Martin Vesubie a 960 metri, rinomata località tra gli alpinisti dove regna la foresta di montagne.
Di straordinario interesse il vallone della Gordolasque dalla remota formazione infatti 25 mila anni fa enormi ghiacciai scavarono la valle solcando il paesaggio. È il regno di camosci e stambecchi e di numerose varietà floristiche tra cui la Potentilla di Valdieri, endemica del massiccio Argentera Mercantour.
Valle Tinea
è una valle incassata solcata dal fiume omonimo che nasce dal Colle della Bonette a 2650 metri in un anfiteatro morenico nelle Alpi Marittime.
Di particolare curiosità sono il Forte di Rimplas su uno sperone di roccia, fa parte della linea Maginot e fu il primo ad essere costruito nel 1928; la fortificazione della Frassinea che costituì un punto d’appoggio della linea Maginot delle Alpi meridionali ed è caratterizzata da stradine lastricate a scalinata. Il territorio ospita la chiesa di Saint Honorat con la campana più antica delle Alpi Marittime.
Particolare è il villaggio di Roubion con case antiche ed una architettura prettamente montana, con resti di mura fortificate, le porte dell’XI e XIV secolo ed il castello feudale.
Valle Verdon
Questa valle si trova in alta Provenza, un insieme di foreste, vette alpine, pascoli e laghi tra cui il lago d’Allos ubicato in una conca glaciale e sovrastato da meravigliose torri di gres. Il lago è dominato dal monte Pelat a 3050 metri regno di stambecchi, camosci, marmotte ed aquile reali; inoltre rappresenta il bacino naturale più grande d’Europa a 2200 metri tra i meravigliosi larici.
Il fiume omonimo che percorre la valle ha una colorazione verde dovuta alla presenza di fluoro e di micro alghe; inoltre molto suggestive sono le Gole del Verdon del periodo cenozoico, si formarono a seguito della spinta tra i calcari giurassici che portarono alla formazione delle Alpi. Sono strette e caratterizzate da roccia calcarea, si possono ammirare camosci, stambecchi, lepri e pernici delle nevi.
Tra le attrattive della vallata il borgo di Colmars les Alpes con una antica cinta fortificata, caratterizzato da vie anguste e da piazze ognuna con una sua fontana; tutto attorno le vette sono ammantate da foreste che fanno da cornice a questo villaggio singolare.
Nel territorio troviamo la foresta di Ratery che rappresenta il regno per i larici con un rigoglioso sottobosco, per i pini cembri e per la nocciolaia un uccello chiassoso che ha la particolarità di fare riserve dei semi dei pini.
Valle Cians
Questa valle è celebre per le sue gole che rappresentano una cornice naturale di estremo valore ed il colore rosso delle rocce è causato dall’ossidazione del ferro che contengono.
Valle della Var
Questa valle si trova nell’alta Provenza dominata dal monte Mounier con i suoi 2817 metri regno dei larici.
Tra i borghi degni di ammirazione: Guillaumes con i resti di un castello del XV secolo eretto dalla regina Giovanna e la chiesa longobarda di Saint’ Etienne del XII secolo. Peone , un villaggio molto particolare delle Alpi Marittime poiché è caratterizzato da un ambiente dolomitico con picchi rocciosi chiamati “Demoiselles” che sovrastano la borgata.
Per concludere il nostro tour nella vallata molto emozionanti sono le gole del Daluis scavate nelle pareti di pelite rosse una sorta di argilla fangosa del fiume Var, tristemente noto per le sue violente piene. Nella zona è presente la grotta del Gatto caratterizzata da un fiume sotterraneo lungo 720 metri.