Palazzo Ottolenghi ad Asti attuale sede del Museo del Risorgimento
Percorrendo Corso Alfieri ad Asti incontriamo uno dei palazzi più belli per eleganza, raffinatezza e sontuosità: si tratta di Palazzo Ottolenghi. Si tratta di una struttura che, costituita in origine da due fabbricati medievali sorti su precedenti di età romana, è stata abitata nei secoli da importanti famiglie che lo hanno modificato, ampliato ed abbellito per esigenze di ordine estetico e funzionale. L’intervento decisivo è però quello del XVIII secolo, ricollegabile alla mano dell’architetto Benedetto Alfieri, cugino del padre del drammaturgo Vittorio, al quale si devono alcuni dei principali palazzi della cittadina piemontese. Tra i proprietari più importanti del palazzo si ricorda certamente il nome di Zaccaria Ottolenghi, esponente di una delle famiglie ebraiche più in auge e padre del mecenate Conte astigiano Leonetto. Il conte Zaccaria acquista la proprietà nel 1851 e fa allestire sette meravigliosi saloni con arredi e quadri. Alla sua morte il figlio, Leonetto, rende ancor più preziosi gli interni che arricchisce con collezioni artistiche di enorme valore e arredi in stile. Nel 1904 muore il conte e nel 1932 gli eredi vendono il palazzo al Comune di Asti e le opere d’arte e tutte le collezioni alla Cassa di risparmio di Asti la quale a sua volta ne fa dono al Comune. Negli anni Palazzo Ottolenghi diventa sede di importanti istituzioni ed associazioni tra le quali la Prefettura che fa realizzare lavori di mantenimento dei locali interni e perfino un rifugio antiaereo. Negli anni Sessanta il Palazzo diviene sede degli uffici comunali finché nel 2008 il Comune di Asti avvia importanti lavori di restauro, conservazione e valorizzazione. Il palazzo di fatture barocche è formato da una fila di colonne che dividono la struttura in cinque parti, quattro delle quali sono sovrastate da finestre, mentre in corrispondenza di quella centrale è collocato l’ingresso con l’antico portone sovrastato da un balcone su cui si affaccia una porta finestra con timpano a volute. All’interno l’estrema bellezza ed eleganza è rappresentata dagli arredi, dai lampadari, dagli scaloni con archi finemente lavorati, dalle numerose statue, dai soffitti magistralmente decorati con figure e stucchi e da vari quadri e tele. Tra queste ultime spicca un dipinto di Giovanni Busi del XVI secolo che rappresenta un episodio biblico ed un altro di un artista anonimo di scuola genovese del XIX secolo con scene mitologiche tratte dalla Metamorfosi di Ovidio. Palazzo Ottolenghi ha avuto l’onore nel 1815 di ospitare il Papa Pio VII durante il suo trasferimento da Torino a Roma; inoltre per anni è stata la sede del palco delle autorità ed il punto di arrivo della corsa del Palio. Attualmente è sede del Museo del Risorgimento al cui interno si possono ammirare dipinti, bandiere, stendardi militari, armi, divise militari, monete e medaglie frutto di donazioni di famiglie astigiane illustri.