Palazzo Madama Rossi a Visone (Al): passato e presente di un bene culturale di grande interesse

 

Tra il 2003 e il 2004 fu affidato al mio studio l’incarico di occuparsi dell’attivazione delle pratiche richieste contributo per il restauro di un importante “bene culturale” alessandrino: si trattava di Palazzo Madama Rossi a Visone (Al). In corso d'opera l’incarico fu esteso anche alla redazione del progetto di restauro degli apparati decorativi lapidei di facciata. Non fu possibile restaurare i bellissimi affreschi cinquecenteschi della loggia (di proprietà privata) realizzati da pittore anonimo che raffigurano "grottesche" che ricordano lo stile di Raffaello ai Palazzi Vaticani. Oggi a distanza di oltre dieci anni quegli affreschi sono ancora lì, nessuna messa in sicurezza e nessun restauro, un pezzo della nostra storia che scivola via…

 

Palazzo Madama Rossi, annoverato tra i principali monumenti di Visone, sorge a nord di Via Acqui in aderenza ad ovest con l'antico Oratorio di San Rocco.

Quando, tra il 1500-1700, il Borgo medievale di Visone si trasforma in centro urbano con la costruzione delle prime case fuori dal Borgo, si assiste alla realizzazione di due importanti monumenti: l'uno a significare il potere religioso, la nuova chiesa Parrocchiale in località Caldana; l'altro la classe aristocratica che aveva la propria base economica sulle proprietà terriere del circondario, Palazzo Madama Rossi, edificio a corte con loggiato e colonnati.

Le informazioni emerse dallo studio delle fonti documentarie si sono rivelate insufficienti e parziali e in taluni casi (soprattutto per le notizie più recenti) sono state integrate con le fonti orali.

Si apprende che il palazzo fu fatto costruire nel XVI secolo dal Cardinale Bonelli, detto l'Alessandrino, nipote di Papa San Pio V. L'edificio viene costruito utilizzando pietre di provenienza locale, estratte dalla Cava di Santa Croce presso l'attuale Cappelletta dei Foresti.

Gli interventi più importanti sono attribuibili alla famiglia Rossi che eseguì molti restauri nell'ala occidentale, ripristinando il giardino all'italiana ed abbellendolo di fontane, vasche, giochi d'acqua e piante esotiche. E' proprio in questo periodo che il palazzo, come testimoniano alcune importanti guide turistiche, diventa un'importante meta per i visitatori del tempo: nel 1872 Don Giovanni Bosco, durante uno dei suoi viaggi da Torino a Mornese, si intrattiene a Visone ed è ospite a palazzo del Cavaliere Tranquillo Rossi. L’importanza assunta in città dalla Famiglia è anche dimostrata dal fatto che nel 1862 viene concesso ai Rossi il privilegio di assistere alle funzioni religiose dell’adiacente Oratorio di San Rocco, sfruttando una finestra presente sul lato sinistro dell’oratorio direttamente collegata ad una stanza del Palazzo.

L’Ultima residente della famiglia Rossi a palazzo è la “madama” del Cavaliere Rossi, proprietaria tra l’altro della vecchia filanda per la lavorazione della seta e della lana.

Dai Rossi l’edificio diventa proprietà della famiglia Lerma, nel 1930 passa ai Carozzi (Giacomo), tre anni dopo (1933) ai Buzzi (fratelli Alessandro e Luigi) per poi tornare nuovamente di proprietà dei Lerma (Pietro, di Milano). Tra il 1954/55 si ha notizia di una prima parcellizzazione (Rogito Filia) mentre la costituzione dell’attuale Condominio Madama Rossi risale alla fine degli anni Novanta.

La parte più significativa del palazzo è senza dubbio il loggiato cinquecentesco visibile sul lato orientale della facciata, affrescato internamente da un pittore anonimo (1575) con “grottesche” che ricordano lo stile di Raffaello nei Palazzi Vaticani.

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