Omaggio al professor Paolo Torsello fondatore del Laboratorio MARSC e della Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti di Genova
Come tutti gli ex allievi della Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti (oggi in Beni Architettonici e del Paesaggio) dell'Università degli Studi di Genova sono stata informata della triste scomparsa del nostro professore Paolo B. Torsello avvenuta lo scorso 11 marzo. Per tutto quello che mi ha insegnato e per la passione con cui lo ha fatto, ho ritenuto doveroso pubblicare sul mio blog un omaggio a lui dedicato attraverso il quale illustrare brevemente il suo profilo e le enormi capacità e competenze nel campo del restauro architettonico.
Vorrei partire dal 1978 quando a Venezia presso lo IUAV Paolo Torsello fonda il Laboratorio di fotogrammetria, uno dei primi laboratori in Italia ad applicare questa tecnica al rilievo dei monumenti. La collaborazione con l'Università di Genova prende avvio nel 1981 dapprima come professore a contratto di Teoria del restauro e successivamente nel 1991 come professore ordinario di Restauro architettonico. Proprio nel 1991 presso l'UNIGE fonda il Laboratorio MARSC (Metodiche Analitiche per il Restauro e la Storia del Costruito), del quale è direttore fino al 2006 – anno del pensionamento – e nel 1994 la Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti, in cui insegna Storia del restauro e principi generali della conservazione e Progettazione del restauro architettonico e della quale è direttore fino al 2003.
Nel 2005 è stato inoltre presidente per la parte italiana del Master Universitario di II livello in Recupero e tutela del patrimonio architettonico italo-francese tenuto presso l'Università di Genova (Polo Universitario di Imperia, e Facoltà di Architettura di Genova) e Università di Nizza Sophia Antipolis.
Anche dopo il pensionamento ha continuato a svolgere attività didattica all'interno della Scuola di specializzazione da lui fondata.
È stato visiting professor all'Orta Doğu Teknik Üniversitesi di Ankara (1977) e alla Mimar Sinan Güzel Sanatlar Üniversitesi di Istanbul (1997); ha tenuto lezioni presso le università della Virginia a Charlottesville, di Lubiana, di Città del Messico, di Firenze, di Skopje e di Bitola, e presso la Yıldız Teknik Üniversitesi di Istanbul e la sede UNESCO di Venezia.
È stato inoltre membro di comitati scientifici di convegni (Scienza e Beni Culturali) e di gruppi o enti di ricerca (Commissione UNESCO-ROSTE dal 1992 al 1996, Centro di Studio sulla Storia della Tecnica del CNR di Genova, dal 1999).
L'ambito principale della sua ricerca è stato il restauro architettonico nei suoi aspetti storici, teorici, metodologici e tecnici. A partire dalla fine degli anni Settanta ha dedicato una parte significativa della sua attività di ricerca agli aspetti tecnici e teorici dell'uso degli strumenti analitici – in particolare del rilievo, tanto nelle sue forme tradizionali, quanto in quelle più evolute – per la conoscenza dell'architettura e all'applicazione dell'informatica alla gestione e al controllo del progetto di restauro, essendo stato fra i primi a promuovere l'utilizzo delle tecniche di ritocco fotografico per la simulazione degli interventi conservativi.
Torsello ha inoltre fornito contributi fondamentali alla teoria del restauro, concorrendo – assieme a Marco Dezzi Bardeschi e Amedeo Bellini – alla generale affermazione di posizioni maggiormente conservative; in particolare Torsello ha proposto di sostituire nell'approccio al bene da restaurare al tradizionale concetto di "valore", visto come soggettivo e selettivo, quello di "dato" che richiede di essere conservato:
« Il concetto di valore implica coinvolgimento e giudizio, quindi scelta, possesso, preferenza, privilegio, ma anche emarginazione, negazione, rifiuto e così via; quello di dato comporta distacco, sospensione, rinvio […] il dato chiede la presa d'atto di una compiutezza che si è già realizzata, quindi non più realizzabile, ma che, proprio per questo, si dispone come fonte praticamente inesauribile di saperi, come inizio sempre nuovo, nella sua apparente immobilità, di processi interpretativi […] Nell'ottica che privilegia il dato, il restauro secondo valori si mostra come esito finale e conclusivo della ricerca e dell'intervento; esso, per così dire, riconsegna al mondo un oggetto ridefinito nella sua generale eloquenza storiografica (ed estetica), oltre che nei suoi complessivi significati documentari. Tali significati […] dall’istante in cui sono fissati nella materialità del monumento, si costituiscono come esito terminale della ricerca, fissano l’interruzione e l’epilogo di quella ricerca. […] In una prospettiva rovesciata, dunque, […] il conservare implica riattivazione e mobilità della ricerca. Il dato, infatti, è sempre disponibile a nuove letture, sollecitando altre e più perfezionate tecniche di analisi; esso resta in parte sepolto ed occultato negli strati profondi della sedimentazione e attende che nuove "archeometrie" ne svelino presenza e significati ».
Per chi fosse interessato alla teoria del restauro e volesse apprezzarne la capacità espressiva suggerisco di leggere uno dei suoi libri più belli "Restauro architettonico. Padri, teorie, immagini" edito da Franco Angeli nel 2001 con contributi di Amedeo Bellini.
Le informazioni su Paolo B. Torsello sono state estratte da Wikipedia ad vocem, per maggiori approfondimenti clicca qui.
Se vuoi avere informazioni sulla Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti (oggi in Beni Architettonici e del Paesaggio) da lui fondata clicca qui.