Omaggio al professor Marco Dezzi Bardeschi fondatore del Dipartimento per la Conservazione delle Risorse Architettoniche e Ambientali e docente della Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti del Politecnico di Milano
E' mancato lo scorso 4 novembre il prof. Marco Dezzi Bardeschi autorevole docente della Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti del Politecnico di Milano. Quante volte durante gli anni della Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti (oggi in Beni Architettonici e del Paesaggio) ho sentito il mio professor Paolo Benito Torsello citare le teorie del restauro del collega prof. Marco Dezzi Bardeschi dell'Università di Milano, molte volte le sue valutazioni convergevano con quelle del prof. Dezzi Bardeschi altre volte, invece, erano antitetiche se non addirittura critiche.
Marco Dezzi Bardeschi si è laureato prima in ingegneria edile a Bologna nel 1957 con Giovanni Michelucci e successivamente nel 1962 in architettura con il prof. Piero Sanpaolesi. Ha acquisito esperienza, prima, presso l'Istituto di Restauro dei Monumenti (1960-1975), e poi, dal 1976 presso la Facoltà di Architettura di Milano della quale è stato anche decano come ordinario di Restauro architettonico.
E' stato per un breve periodo (dal 1964 al 1965) funzionario della Soprintendenza ai Monumenti di Arezzo e proprio in questi anni progetta la tanto contestata rioerganizzazione del presbiterio della Basilica di San Francesco ad Arezzo: un'architettura dichiaratamente contemporanea nel contesto storicizzato della chiesa, sacrificando il preesistente altare neo-medievale realizzato nel 1931.
A seguito dell'assunzione come assistente di ruolo all'Università di Firenze abbandona la soprintendenza per dedicarsi alla carriera accademica e professionale. Nella stessa università diventa professore incaricato (1968) di Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti e di Storia dell'architettura.
Nel 1976 diventa professore ordinario di Restauro dei monumenti e si trasferisce alla Facoltà di Architettura di Milano dove fonda nel 1980 fonda il Dipartimento per la Conservazione delle risorse architettoniche e ambientali che dirige fino al 1985 e dal 1983 diventa coordinatore del Dottorato di Ricerca in Conservazione dei Beni Architettonici sempre presso il Politecnico di Milano. Nel corso degli anni successivi diventa docente della Scuola di specializzazione in Restauro dei monumenti di Milano, partecipa a numerosi corsi di dottorato e dirige il master di secondo livello “Conservazione del costruito-tecniche specialistiche dal progetto di conoscenza alla gestione del cantiere”.
Fonda nel 1993 la rivista quadrimestrale ANANKE che dirige fino al giorno della sua morte. Il corpus delle pubblicazioni di Dezzi Bardeschi comprende 940 fra articoli e monografie edite dal 1957 al 2010.
Ha fondato e diretto le riviste “Necropoli” e “Psicon”, ha fatto parte del Comitato di redazione della rivista mensile “L'Architettura, cronache e storia”, fondata da Bruno Zevi (Mancosu, Roma) e dal 2005 ha fatto parte del comitato di redazione della rivista “L'ingegnere, edilizia, ambiente, territorio”, (Mancosu, Roma) sulla quale teneva la rubrica "Rileggendo i Maestri". Dal 2006 ha collaborato con il trimestrale dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze “Progettando”, diretto da Aurelio Fischetti (Nerbini, Firenze).
Il motto che sintetizza il suo atteggiamento nell'intervento sul costruito è «Aggiungere semmai, non sottrarre risorse al contesto» che ricorda per certi versi il celebre motto del prof. Paolo Benito Torsello «Aggiungere, sottrarre e modificare non sono azioni del restauro».
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