Nel cuore di Novi Ligure l’Oratorio della Maddalena edificato dalla Compagnia dei Disciplinati
Nel cuore di Novi Ligure l'Oratorio della Maddalena edificato dalla Compagnia dei Disciplinati. Quasi nascosto alla vista dei passanti frettolosi, l'Oratorio della Maddalena è un piccolo gioiello di arte e storia. Edificato dalla Compagnia dei Disciplinati, esso probabilmente fu completamente ricostruito verso la fine del XVI secolo per essere poi completato da alcuni interventi decorativi nel corso del XVIII secolo. Ciò che colpisce il visitatore che entra per la prima volta in questa piccola chiesa è la monumentale composizione, ubicata nell’abside, raffigurante la Crocifissione sul Monte Calvario. Ricollegabile ai Sacri Monti, il complesso è costituito da una ventina di sculture a grandezza naturale, in legno di ulivo dipinto e parzialmente dorato, realizzate tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo (con alcuni interventi di restauro successivi). La sacra rappresentazione è suddivisa in vari gruppi ben distinti gli uni dagli altri ma uniti dall’impianto scenografico: il centro è occupato dalla scena della Crocifissione, con Maria e San Giovanni, mentre sulla sinistra è visibile il gruppo delle tre Marie a cui, sul lato destro, corrispondono i quattro soldati che si contendono ai dadi la tunica di Cristo; completano la composizione una serie di figure, poste in modo simmetrico tra i vari gruppi, tra le quali notiamo i sacerdoti, una madre con bambino, due soldati a cavallo e gli armigeri recanti una mazza e la spugna imbevuta di aceto. Questa imponente opera non è degna di nota però solo per la qualità e l’espressività delle sculture ma anche per il particolare rito che la vedeva protagonista. Durante il Venerdì Santo, il Calvario veniva infatti collegato a terra da due scale lignee mobili che permettevano ai sacerdoti di recarsi sulla sommità del Calvario e di deporre dalla croce la scultura di Cristo che, avendo arti mobili, poteva essere agevolmente collocata nella nicchia al di sopra dell’altare maggiore. In questo punto è situato il secondo complesso scultoreo che caratterizza l’oratorio e che raffigura il Compianto sul Cristo morto: si tratta di otto figure in terracotta policroma che, secondo la tradizione, furono plasmate e cotte in loco (come dimostrerebbe il fatto che risultano unite con il basamento) e che colpiscono il visitatore per la drammaticità dei gesti e dei volti che esprimono con forza il dolore per la morte del Redentore. Attualmente questo suggestivo rito non viene più effettuato, come dimostra il fatto che la scultura lignea di Cristo con gli arti mobili si trova stabilmente nella nicchia mentre sulla croce è stata posizionato un Crocifisso probabilmente processionale. Nonostante questo, e benché l’originale sistema di illuminazione del Compianto assicurata da una vetrata retrostante non sia più efficace, è difficile non rimanere profondamente coinvolti da questa complessa composizione ideata per il piccolo oratorio novese ed espressione, evidentemente, di una devozione salda e profonda. La medesima devozione, probabilmente, che spinse una delegazione di membri della Confraternita a recarsi a Roma in occasione del Giubileo del 1750. Al ritorno dal loro viaggio nella Città Eterna essi portarono a Novi alcune opere e, soprattutto, il corpo del martire Prospero che, proclamato copatrono della cittadina nel 1757, è da allora custodito ed esposto alla venerazione dei fedeli in un’urna sull’altare di sinistra dell’oratorio.