Lesioni gravi o semplici fessurazioni: come decifrare i messaggi che le strutture murarie ci danno?
Gli eventi calamitosi della scorsa estate e ancora di più quelli dello scorso ottobre hanno scosso ognuno di noi al punto che negli ultimi mesi molte sono state le persone che mi hanno contattato per chiedermi un’opinione in merito a piccole o medie lesioni apparse (o sempre presenti) sui muri di casa. Panico da terremoto? Sicuramente, ma è innegabile che riuscire a decifrare, anche in minima parte, i messaggi che le strutture murarie ci mostrano può essere di grande aiuto.
A quanti sarà capitato di notare delle fessure sui muri di casa, fenomeni fessurativi che potrebbero rientrare in un normale comportamento del materiale che risponde a piccoli assestamenti dell’edifico o che potrebbero essere spie di instabilità strutturali. La prima cosa da capire è se si tratta di fenomeni riconducibili ad elementi della struttura portante o a semplici parti di tamponamento, se cioè tali fenomeni siano riconducibili a problemi di staticità della struttura o a degradi localizzati dovuti, ad esempio, ai materiali da costruzione.
Molte volte mi è capitato di spiegare che fessure anche vistose sull’intonaco non sono necessariamente pericolose come anche, viceversa, rimozioni puntuali dell’intonaco in corrispondenza di fessurazioni che non apparivano così gravi hanno accertato la frattura del mattone sottostante. E allora che fare?
Il primo suggerimento è di avvalersi della consulenza di un tecnico laureato esperto in costruzioni in muratura (se avete, per dirlo in maniera semplice, una casa vecchia) o in cemento armato il quale, ispezionando casa vostra potrà già rassicurarvi sulla eventuale presenza di punti critici e darvi utili suggerimenti. Il monitoraggio delle crepe mediante la loro evoluzione nel tempo, la forma, e la propagazione consente di valutarne la loro pericolosità ed eventualmente progettare interventi di consolidamento dell’edificio. In alcuni casi il monitoraggio delle fessure nel tempo può essere effettuato con apposita strumentazione come i fessurimetri, crepometri o estensimetri in grado di valutare se i movimenti dell’edificio sono ancora in corso o si sono esauriti.
Questi strumenti sono in grado di misurare spostamenti dell’ordine di 1/100 di millimetro ma si tratta in ogni caso di strumenti che non risolvono il problema, al massimo lo segnalano, resta quindi indispensabile la diagnosi finale dello strutturista con la soluzione al nostro problema.
Egli dovrà stabilire se le lesioni sono dovute ad azioni riconducibili a carichi troppo elevati sulla struttura, al deterioramento per l’uso di materiali di scarsa qualità, a cedimenti fondali, al degrado strutturale per corrosione delle armature metalliche, ad azioni sismiche antiche o recenti…
Un ultimo utile consiglio è quello di valutare accuratamente i lavori che si fanno nell’arco della vita sulla nostra abitazione, ho già spiegato che anche il semplice spostamento di una tramezza non va sottovalutato e che anche i lavori che fa il “vicino” sopra di noi o a fianco deve essere rispettoso della nostra proprietà perché se è pur vero che ognuno è padrone a casa sua è certamente ancor più vero che nessuno ha il diritto di eseguire i lavori in casa in maniera superficiale, avvalendosi di manodopera non qualificata, senza il titolo edilizio necessario e conseguentemente a danno di altri.