La tecnica del risoèù, o risseau: l’arte ligure di decorare le pavimentazioni antiche
Sempre alla ricerca di tecniche costruttive passate ricche di arte e tradizione, sia in Liguria che in Piemonte, mi sono imbattuta nelle storiche pavimentazioni liguri che ancora oggi impreziosiscono i sagrati delle chiese e delle piazzette di questa regione, si tratta degli antichi “risseau” anche detti “risoèù”.
Questa tecnica pare collocabile intorno al XVII/XVIII e attinge molto dai lavori a mosaico dell’epoca greco/romana, la tecnica esecutiva prevede di partire anzitutto da un disegno preliminare realizzato con tecnica a “traforo” su una malta di calce e porcellana in polvere su quale si posizionavano i ciottoli già selezionati per forma e colore. I ciottoli venivano livellati con mazzette speciali e la realizzazione grafica avveniva anche sulla base della scelta cromatica che si andava a fare, i colori preferibilmente usati erano il bianco (quarzo o calcite), il nero (serpentinite) e, più raramente, il rosso (diaspro) e il rosa; secondo la tradizione l’arte del decorare i sagrati delle chiese prendeva spunto dall’usanza di cospargere le strade di petali di fiore durante la processione del “Corpus Domini” come segno di devozione. Troviamo esempi importanti di risseau a Genova nel giardino pensile di Palazzo Reale in via Balbi nel cuore della città, presso il santuario della Madonnetta, caro ai genovesi per lo splendido presepe, il santuario di Nostra Signora del Monte ed in Campopisano nel centro storico.Altri esempi presso i giardini di Villa Durazzo a Santa Margherita Ligure, nei sagrati della chiesa di Santa Croce a Moneglia o San Pietro a Zoagli ed in tutta la riviera di Levante.La scelta del ciottolo impedisce il formarsi di fango dopo le piogge, resiste all’usura del tempo ed agli agenti atmosferici ed infine impedisce avvallamenti erosivi della superficie. Purtroppo questa particolare e meravigliosa arte non è stata adeguatamente tramandata in più molti sagrati liguri non hanno avuto nei secoli restauri particolarmente efficaci; la regione Liguria però da alcuni anni si è fatta promotrice di corsi di formazione con l’intento di non lasciare morire questa tradizione artistica, che vogliamo continuare a vedere in tutta la sua bellezza.