La Chiesa vecchia dell’Assunta e il piccolo borgo rurale di Ponti

Concludiamo con questo articolo su Ponti la lunga rassegna di articoli dedicati ai 58 comuni del Gal Borba posti a cavallo tra le province di Alessandria ed Asti.

Ho composto i diversi contributi in maniera assolutamente amatoriale, raccogliendo le informazioni che mi è stato possibile consultare e corredando di foto, quando possibile, i singoli luoghi. Molti dei comuni che ho descritto ho avuto il piacere di visitarli e di apprezzarne la bellezza e tutto sommato l'integrità architettonica e paesaggistica. Ringrazio il portale www.restauroeconservazione.info per la possibilità che mi ha dato di ripercorrere sotto forma di breve guida la storia di questi luoghi segnalando, via via, le principali emergenze artistiche ed architettoniche che varrebbe la pena visitare. [Patrizia VULPES]

 

Le origini del Comune di Ponti risalgono all’epoca preromana secondo alcune fonti la fondazione è contestuale a quella della vicina Acqui Terme (Aquae Statiellae). Durante la dominazione romana al borgo venne attribuito il nome di Pontum, derivato dai ponti che i Romani erano soliti costruire sui rii affluenti del fiume Bormida durante la realizzazione della via Emilia Scauri, della quale si può ancor oggi ammirare una pietra miliare (colonna Antonina) risalente al II secolo D.C. e conservata sotto il porticato del palazzo comunale. La colonna è testimonianza del primo ripristino della via Julia Augusta, importante strada costruita dall’imperatore Augusto in sostituzione della suddetta via Emilia Scauri che conduceva da Roma alla Gallia.

Durante il medioevo, Ponti fu feudo dei Marchesi del Carretto come si evince dagli stemmi di famiglia conservati sui muri di alcune antiche case e sui ruderi del castello situati sulla collina del paese.

La successiva storia di Ponti è molto frammentaria negli archivi storici sono presenti soltanto alcuni atti notarili dai quali si attesta la presenza della famiglia dei Del Carretto ancora come marchesi del feudo fino al XVII secolo e la citazione di Giorgio Guerrieri come signore di Ponti.

Nel paese è situata una targa che suggella il gemellaggio tra il borgo piemontese e la cittadina cosentina di Dipignano avvenuto nel 1974 che rievoca un episodio del lontano 1571 quando un gruppo di calderai di Dipignano furono accolti dal marchese Cristoforo del Carretto che diede loro asilo e viveri in cambio della loro abilità nella preparazione di vettovaglie. Inoltre il marchese regalò un enorme paiolo agli ospiti promettendo di riempirlo di farina se fossero riusciti ad aggiustarlo e così fu il nobile mantenne la promessa donando una ingente quantità di farina di polenta.

Principali emergenze storico-architettoniche da visitare a Ponti

L'attuale Chiesa Parrocchiale di Ponti è dedicata a Maria S.S. Assunta in Cielo, si tratta di un edificio di grandi dimensioni situato a fianco della strada statale (antica Via Napoleonica).
E' stata costruita tra il 1895 e il 1897 in stile rinascimentale, al suo interno è conservato un artistico coro, composto in parte da specchi e schienali di legno d'America, levigati e lucidati a vernice e un grandioso organo del Montesti  rilevato dalla sinagoga degli Ebrei di Torino nel 1933. Le du
e navate laterali terminano con due altari in marmo, dedicati l'uno all'Immacolata di Lourdes e l'altro a Sant'Antonio di Padova, Patrono della Parrocchia. Le balaustre dell'altare maggiore e di tutte le cappelle sono in marmo bianco. Nell’abside è conservata un'artistica vetrata ovale raffigurante sant'Antonio.

Il simbolo di Ponti è certamente la Chiesa vecchia anch'essa dedicata all'Assunta che dall'alto domina l'intera vallata.
Si tratta dell'abside dell'antico tempio con tre altari (uno dedicato alla Beata Vergine del Rosario) uno nello sfondo di mezzo e due laterali di stile barocco, davanti ai quali si allungava la costruzione a tre navate. Pare che contenesse più di 1000 persone a dimostrazione dell'importanza storica di questo luogo che pare fu coinvolto nelle lotte contro il paganesimo, l'arianesimo e i musulmani.

Nel 1911 la chiesa vecchia, essendo stata abbandonata per la costruzione della nuova, diroccò in parte. In seguito (1919- 1923) venne ricostruita ad opera di privati, abitanti della regione Chiesa Vecchia che si avvalsero dell'aiuto di tutta la popolazione pontese; purtroppo però l'opera di restauro ridusse di molto le proporzioni dell'antica parrocchiale. Durante la seconda guerra mondiale venne usata come deposito di materiale dall'ospedale della Chiappella di Genova ed in seguito venne occupata da forze naziste e repubblichine che la danneggiarono rompendone la porta e un banco di noce. In seguito al decreto del 27/06/1946 e alla domanda fatta dall'Arciprete, don Testa, per risarcimento danni, venne approvata la perizia del Genio civile di Alessandria dal Provveditorato Regionale alle opere Pubbliche per il Piemonte con decreto in data 29/01/1947, ed autorizzata l'esecuzione dei lavori; essi peraltro, ammessa la loro attuazione, furono di scarsissimo rilievo. Prima di venire parte del Beneficio Parrocchiale, che se ne assume gli oneri, la Chiesa era appartenuta alla Compagnia del Santo Rosario che possedeva qui dei beni (informazioni reperite sul portale del Comune di Ponti).

Da segnalare la bellissima torre campanaria a forma quadrangolare, divisa in quattro ripiani, distinti l'uno dall'altro da cornicioni adorni di archettature in rilievo, con la cella campanaria e la stanza dell'orologio (che era sia meccanico che solare) rischiarate da piccole bifore, con feritoie nelle altre parti e finte bifore e trifore di efficace effetto. La rocca del campanile è sormontata da una cuspide a piramide ottagonale, di mattone rosso, che si alza in mezzo a quattro pinnacoli, dello stesso materiale; cuspide e pinnacoli terminavano con una croce.

A breve distanza dalla chiesa Parrocchiale, sorge l'Oratorio di San Sebastiano, ufficiato, un tempo, dalla confraternita omonima. La costruzione della chiesa risale al 1600 circa, come risulta da parecchi testamenti di tale epoca nei quali sono contenute disposizione di testatori che elessero in tale oratorio la loro sepoltura, ed al suddetto lasciarono beni e censi. 

Tale chiesa servì sempre come succursale dell'antica parrocchia, a comodità degli abitanti del borgo, quando quest'ultima era situata sul colle soprastante.


Ponti è uno dei 58 comuni del G.A.L. Borba in provincia di Alessandria, scarica da questo portale le nuove Linee guida per la conservazione e il recupero dell'architettura rurale e il paesaggio del Gal Borba.

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