La Chiesa di Santa Maria di Castello nel cuore storico di Genova

La Chiesa di Santa Maria di Castello nel cuore storico di Genova rappresenta uno dei luoghi di culto più rappresentativi della città della Lanterna.

Situata sull’omonima collina, primo luogo abitato di Genova antica, costituisce uno dei più integri e suggestivi esempi di architettura romanica della città. I primi documenti storici sulla presenza di un luogo di culto sulla sommità della collina risalgono all’ XI secolo, si parla di un edificio che sorgeva nei pressi di un castello fortificato roccaforte al riparo da attacchi saraceni, in cui si era insediata anche la potente famiglia degli Embriaci.                                                                  

L’attuale struttura della chiesa risale al XII secolo fu costruita sui resti di quella più antica della quale sono conservate alcune sculture all'interno della cappella del Battistero. La chiesa è a tre navate con copertura il legno, è stata costruita con materiale di recupero come colonne in granito e capitelli di epoca romanica; la sua consacrazione avviene nel 1237 dal Patriarca di Gerusalemme e dovranno passare quasi 200 anni prima che i Frati domenicani, ancora insediati, ne prendono pieno possesso.

Nel XV secolo il complesso viene ampliato e diventa un importante polo culturale, alla chiesa vengono aggiunti il convento, tre chiostri e la sacrestia; inoltre viene sostituito il tetto a capriate con una volta a crociera in muratura. Tra il XV ed il XVII secolo numerose famiglie nobili arricchiscono la chiesa con la costruzione di cappelle opera dei maggiori artisti genovesi. Dopo un lungo periodo di declino, culminato con un bombardamento navale francese di fine XVII secolo, nel XIX secolo la chiesa subisce importanti lavori di restauro che riportano in luce l'impianto medievale coperto da strati di intonaco.                                                                              

Dopo i pesanti bombardamenti della seconda guerra mondiale, altri lavori di ricostruzione e di restauro hanno messo in evidenza finestroni medievali e la facciata romanica; di recente ulteriori lavori hanno ampliato la struttura con il nuovo Museo. Tra le numerose bellezze artistiche all’interno della chiesa spicca il Crocifisso ligneo del ‘300 di autore sconosciuto, detto “il Cristo Moro”, molto venerato ed una copia in stile barocco dello stesso con l’aggiunta di una folta barba e lunghi capelli.                                                                                         

L’adiacente museo di Santa Maria di Castello è formato da dodici sale nelle quali sono conservati reperti archeologici datati dal II secolo al tardo medioevo, opere d’arte collezionate dai domenicani durante i secoli ed una raccolta di icone russe del XIX e XX secolo donate al convento da un sacerdote cancelliere della Santa Sede.

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