Un importante itinerario tra i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia: Varallo Sesia

Il sistema dei Sacri Monti di Piemonte e Lombardia stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità – Unesco dal 2003 e rappresenta la realizzazione di un importante itinerario naturalistico ed artistico nell’ambito della storia della religione cattolica.

Sul territorio piemontese si segnalano i siti di Varallo Sesia, di Serralunga di Crea, di Orta San Giulio, di Oropa , di Domodossola, di Valperga mentre in Lombardia il più caratteristico è quello di Varese.

L’idea dei Sacri Monti si è sviluppata a partire dal XV secolo per creare in Europa dei luoghi di preghiera che rappresentassero i luoghi Santi di Gerusalemme e della Palestina: tra i primi luoghi è stato scelto quello del territorio di Varallo Sesia nel ducato di Milano.

Dopo il Concilio di Trento del 1545 la creazione dei Sacri Monti nata già nel 1480 con il disegno di Varallo, si fece più attiva come espressione di devozione a Cristo, alla Madonna e ai Santi contro l’eresia degli eretici. Fu il vescovo di Milano, Carlo Borromeo a sostenere questo progetto e a dare vita a tipologie architettoniche diverse di edifici religiosi.

In questo articolo mi soffermerò a parlare del Sacro Monte di Varallo Sesia, all’interno dell’omonima riserva naturale, che ha avuto la sia origine nel 1481 per volere del frate francescano Bernardo Caimi, che ebbe l’idea di “creare” una “nuova Gerusalemme “ in un territorio sicuro, dato che quelle zone dell’oriente erano ormai divenute pericolose per la presenza dei turchi.

Nel 1486 Papa Innocenzo VIII autorizzò l’inizio dei lavori con la costruzione della Chiesa di Santa Maria delle Grazie in stile gotico e delle cappelle della Deposizione, dell’ Ascensione e del Santo Sepolcro. All’interno del Santuario di notevole valore artistico sono gli affreschi di Gaudenzio Ferrari del XVI secolo che rappresentano uno dei capolavori della pittura rinascimentale tra Piemonte e Lombardia. Raccontano la vita e la passione di Cristo con un’evidente impronta leonardesca rintracciabile nello scorcio prospettico e della drammaticità della scena ma con cenni anche all’arte del Perugino.

Alla morte del frate fu chiamato il già citato architetto Gaudenzio Ferrari che edificò alcune cappelle, creò statue sia lignee che in terracotta ed abbellì le cappelle con affreschi a tema sacro. Nella seconda metà del cinquecento i lavori furono  affidati all’architetto Gian Galeazzo Alessi che concepì una nuova disposizione delle cappelle seguendo un itinerario storico che ripercorre le tappe del cammino terreno di Gesù Cristo.

Grande importanza nello sviluppo del pellegrinaggio ai sacri monti lo si deve a San Carlo Borromeo, figura carismatica nella storia della chiesa: un sacello presso la cappella del Sepolcro indica il luogo dove il santo si ritirava a pregare.

I lavori a Varallo Sesia proseguirono nei secoli grazie anche a numerose donazioni e terminarono definitivamente nel 1890 con il completamento della facciata della basilica dell’Assunzione, nata su volere del vescovo di Novara, Carlo Bascapè nel XVII secolo. In essa spicca la cupola con la collocazione di statue policrome in terracotta  del XVII secolo ed il prezioso portone in bronzo opera dell’architetto Ceruti del XIX secolo.

Il grandioso sistema del Sacro Monte di Varallo Sesia oltre alla già citata Basilica è caratterizzato da 45 cappelle con 600 statue e 4000 figure che rappresentano la storia del vecchio e del nuovo testamento in un percorso in salita tra gli alberi; da notare anche l’evoluzione artistica dei materiali delle sculture dal legno alla terracotta fino a statue vestite con abiti del periodo.

Di straordinario valore sono le cappelle del Santo Sepolcro che riproduce fedelmente la tomba in Gerusalemme, dove secondo la tradizione cristiana si vuole siano state deposte le spoglie di Cristo dopo la Crocifissione, della Deposizione dalla Croce con un enorme masso, della Crocifissione con due teschi tra cui quello di Adamo, dei Magi dove, secondo la leggenda, si troverebbe un forziere ricco di gioielli. Una curiosità: l’immagine del volto di Gaspare sarebbe quella di un pastore del luogo.

Sulla piazza del tempio, raggiungibile attraverso una scala Santa, si trova una fontana del XVI secolo i cui zampilli rappresentano le piaghe del Signore.

Ai giorni nostri Varallo, come gli altri Sacri Monti, rappresenta la fede popolare di un preciso periodo storico che si snoda in un percorso tra arte, paesaggio e religione.

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