Come mai un intonaco nuovo dura meno di un intonaco vecchio?
Come mai un intonaco nuovo dura meno di un intonaco vecchio?
Prima di intervenire su intonaci e coloriture è importante conoscere il tipo di legante impiegato (calce aerea, idraulica o cemento), il tipo di aggregato usato nell’impasto e il rapporto esistente tra l’uno e l’altro (per valutare il grado di rigidezza, compattezza e fragilità dell’impasto). In via preliminare ad ogni intervento è consigliabile effettuare indagini conoscitive tese ad individuare eventuali fenomeni di dissesto strutturale e forme di degrado dei materiali. E’, inoltre, importante monitorare l’eventuale presenza di fenomeni di umidità di risalita: il contatto tra il terreno e la muratura intonacata rappresenta, infatti, un punto decisamente critico della costruzione e una via di ingresso privilegiata. Sono sempre da privilegiare le operazioni che mirano alla conservazione degli intonaci originali e delle coloriture superstiti, eventualmente tramite stesura di velature non coprenti a base di latte di calce e pigmenti naturali.
INTERVENTI COMPATIBILI
- disinfestazione e disinfezione da vegetazione superiore infestante e da altri agenti di biodeterioramento;
- interventi di consolidamento, riadesione e rappezzo degli intonaci o di sigillature di eventuali lesioni;
- ripresa parziale delle coloriture esistenti con velature a latte di calce e pigmenti naturali o con colori ai silicati compatibili con i supporti esistenti.
INTERVENTI DA ATTUARE CON CAUTELA
- realizzazione ex-novo di nuove tinteggiature con colori tradizionali e con tinte a calce e pigmenti naturali o ai silicati;
- realizzazione ex-novo di fasce marcapiano, marcadavanzale, riquadri contorno finestra, cornici sottogronda, ecc., aventi funzione di partitura delle facciate.
INTERVENTI INCOMPATIBILI
- nuove intonacature su pareti faccia a vista;
- riquadratura con intonaco intorno di aperture esistenti in pareti caratterizzate per essere lasciate a vista o intonacature parziali lasciando a vista alcune porzioni di muratura come i cantonali o altri elementi;
- rappezzi eseguiti con malte cementizie;
- finiture superficiali degli intonaci oggetto di integrazione a fratazzo rustico, buccia d’arancia o a rilievo;
- stesura di tinte sintetiche o al quarzo;
- esecuzione di rivestimenti in piastrelle ceramiche, in lastre di pietra o di marmo, in perlinature di elementi lignei;
- realizzazione ex-novo di decorazioni dipinte a tema geometrico, floreale o figurativo;
- stonacatura degli intonaci esistenti in corrispondenza dei cantonali.
Rif: A. B. Caldini – D. Bosia, L’edilizia rurale del GAL Borba: linee guida per il recupero