Nelle colline astigiane il borgo rurale con castello di Cortanze
Tra le colline astigiane il borgo con castello di Cortanze
Cortanze è un borgo sulle colline astigiane dalle quali si domina il basso Monferrato, le colline torinesi e l’arco alpino. Il paese è dominato dal Castello dei Roero, nominato in documenti della metà del secolo XII, oggi si presenta con l'aspetto conferitogli dalla ricostruzione del Trecento come esempio di architettura militare.
A partire dal XII secolo Cortanze fu prima feudo dei signori di Montiglio e in seguito dei signori di Cortanze, alleati al comune di Asti. Nel XIV secolo passa nelle mani dei Pelletta, famiglia di ricchi banchieri astigiani che finanziarono importanti lavori di restauro del castello.
Dal XVI secolo subentrarono i Roero che inizialmente divisero il feudo con i Pelletta poi divennero i soli signori del borgo fino al 1796 anno della soppressione dei diritti feudali.
Il Castello dei Marchesi Roero di Cortanze tra storia e leggenda e i principali edifici religiosi
Il Castello dei Roero ha pianta trapezoidale con una grande torre merlata e due torrette pensili; all’interno conserva un salone con volte a crociera con decorazioni nelle chiavi in arenaria. Rimane solo una delle due torri originali alta 22 metri, mentre la tradizione ci riporta che nel torrione sia nato Emanuele Tesauro, storico dei Savoia.
Al castello è legata una leggenda che ha come protagonista il fantasma di Viola Galante Roero, figlia del marchese Ercole, che fu viceré di Sardegna durante la dominazione dei Savoia. La fanciulla vissuta nel settecento scomparve in una delle torri del castello dopo la tragica fine della sua storia d’amore con un giovane prete, parroco di una delle chiese del paese; essa si aggirerebbe nel maniero con una veste chiara ed i folti lunghi capelli.
Varie sono le versioni su questa storia d’amore fatto sta che anche del giovane prete non si seppe più nulla, rimane solo all’interno della chiesa una porticina murata.
Per importanza si segnala la Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Giovanni risalente al XVII secolo realizzata su progetto dell’architetto Fraschini conserva sulla facciata le statue dei due apostoli e San Biagio, patrono del paese. All’interno da ammirare il rivestimento in legno delle pareti in stile barocco e l’altare maggiore in stucco di marmo; inoltre sono presenti affreschi, decorazioni e tele tra le quali una del XVII secolo ex voto per la peste.
Di grande interesse storico-artistico la Chiesa della Confraternita della S.S. Annunziata risalente al Trecento, revisionata in età barocca conserva elementi romanici e gotici nelle volte a crociera. All’interno è conservato un altare del XVIII secolo di Antonio Solaro e lacerti di affreschi del XIV e XV secolo.