Alle spalle di Palazzo Pitti si estende il magnifico giardino di Boboli
Grandi Giardini Italiani è una rete di oltre 120 giardini suddivisi in dodici regioni italiane più il Canton Ticino in Svizzera: comprende giardini di varie epoche dalla rinascimentale alla barocca sino a quella moderna ed in molti casi anche parchi classificati tra i siti patrimonio dell’umanità Unesco.
Fa parte dei G.G.I. il famosissimo giardino di Boboli alle spalle di Palazzo Pitti a Firenze che dal 2013 fa parte del patrimonio Unesco. Si tratta di uno dei giardini storici più significativi perché conserva collezioni di piante acquatiche e tropicali tra le quali un esemplare originario della Cina e dell’India, una specie nativa del bacino dell’Amazzonia ed una del Madagascar e di Mauritius.
È un tipico esempio di giardino all’italiana con immensi viali con alte siepi di leccio, lauro, mirto ed altri arbusti; inoltre conserva una ricca collezione di agrumi in vaso tra le più grandi d’Europa e bellissime rose dai nomi reali: Chapeau de Napoleon, Madame Pierre Ogier, Cardinal Richelieu.
Il giardino di Boboli, come altri parchi storici, necessita di continui lavori di manutenzione e di restauro sia per quanto concerne la parte naturalistica che quella artistica; inoltre per la salvaguardia dei beni scultorei dagli agenti atmosferici e dal vandalismo è stato necessario sostituirli con copie portando gli originali al sicuro all’interno di musei.
L’unificazione di vari giardini posti a livelli diversi diede il via alla nascita dei Boboli su progetto di Niccolò Pericoli nel XVI secolo, successivamente i lavori vennero portati avanti ed ultimati da Giorgio Vasari e da Bartolomeo Ammannati. Il disegno del giardino del Pericoli seguiva la tradizione toscana delle “ragnaie” ossia boschetti destinati alla caccia degli uccelli con reti chiamate “ragne” .
Nei secoli vennero eseguiti lavori di ampliamento per rendere il giardino sempre più grandioso con la creazione di viali, labirinti e fontane con apparati scultorei. Sotto la famiglia Medici, i Boboli si arricchirono dell’immensa vasca dell’isola del XVII secolo, la fontana dei Mostaccini una lunghissima catena d’acqua e la statua dell’abbondanza iniziata dal Giambologna. Alla fine del settecento sotto gli Asburgo- Lorena furono intrapresi nuovi lavori di restauro e manutenzione delle sculture, delle architetture, degli impianti idrici, delle pietre e della vegetazione. Di questo periodo sono la realizzazione della Kaffeehaus e della Limonaia su progetto di Zanobi del Rosso, la creazione di un impianto botanico e di un altro destinato alla coltivazione di ortaggi, frutti e fiori esotici.
La visita del giardino di Boboli parte dal cortile dell’architetto Ammannati con la fontana del carciofo e la colossale statua del Mosè in porfido fino a raggiungere l’anfiteatro inaugurato nel 1637 in concomitanza dell’incoronazione a Granduchessa di Toscana della moglie di Ferdinando II. È costituito da sei ordini di gradinate e da una balaustra con 24 edicole con statue ed urne di terracotta dipinte a finto marmo, al centro si può ammirare un meraviglioso obelisco egizio proveniente dalla villa Medici di Roma.
Una delle più belle e grandiose fontane è la cosiddetta Vasca del Forcone con al centro la statua in bronzo del dio Nettuno nell’atto di conficcare il tridente sopra uno scoglio dove sono presenti quattro semidei marini. Continuando il camminamento si giunge al già citato Kaffeehaus in stile rococò destinato alle soste della corte durante le passeggiate nel parco; al suo fianco è sita la fontana di Ganimede, copia dell’originale in marmo della seconda metà del XVI secolo. Eccoci di fronte al Viottolone, un lungo asse di cipressi con sculture romane copie di originali greci, prima del suo imbocco possiamo ammirare due giardini di agrumi e sculture classiche, alcune delle quali copie in marmo.
La fontana più maestosa e suggestiva è senza dubbio la Vasca dell’Isola che in origine era concepita come giardino destinato alla coltivazione di agrumi e fiori con al centro la fontana di Venere sostituita successivamente con l’Oceano del Giambologna. Oggi l’isola è caratterizzata da una spalliera di lecci e arbusti vari con all’interno nicchie con statue del XVII secolo raffiguranti cacciatori e villici.
Da ammirare la fontana degli Amori e delle Arpie ed immersi nelle acque le sculture affioranti di Perseo a cavallo in marmo bianco ed Andromeda sempre in marmo bianco e bronzo. Al centro come già accennato spicca l’imponente fontana dell’Oceano, oggi sostituita da una copia del XX secolo; si nota la presenza stilizzata dei tre fiumi: Nilo, Gange ed Eufrate. Spicca inoltre la bellezza dei colori della collezione di rose antiche e varietà bulbose.
Molto interessante è il prato delle colonne costituito da due colonne in granito rosso, 12 enormi busti di arte greca e romana, pregevoli sculture di figure grottesche ed un raffinato sarcofago romano raffigurante le fatiche di Ercole, copia dell’originale di Lisippo in marmo bianco del II secolo d.C..
Proseguendo tra le bellezze del giardino di Boboli troviamo la Limonaia del XVIII secolo in stile rococò usata tutt’oggi come ricovero degli agrumi; accanto ad essa i meravigliosi gruppi scultorei della fontana della vendemmia in marmo bianco, del contadino con la vanga e statue raffiguranti Mosè, un suonatore di cornamusa ed un nano.
Di impatto scenografico sono il giardino delle camelie, collezione ottocentesca e la statua del cavallo alato Pegaso del XVI secolo. Una delle zone più osservate è senza ombra di dubbio il piazzale di Bacco con la particolare statua del Nano Morgante a cavalcioni di una tartaruga in marmo bianco del XVI secolo nota come “Bacco” del quale osserviamo una copia. Di pregio sono anche due statue romane in porfido provenienti da villa Medici a Roma del II secolo D.C. e le due basi in marmo bianco scolpite con trofei forse provenienti da un arco di trionfo romano del III secolo D.C..
Molto suggestiva è la Grotta Grande chiamata anche Grotta del Buontalenti del XVI secolo che rappresenta la parte terminale del famoso storico “corridoio vasariano” fatto costruire da Cosimo I Medici con l’intendimento di collegare Palazzo Vecchio, sede amministrativa, con Palazzo Pitti, residenza medicea. La facciata ha particolari decorazioni rustiche e due nicchie con le statue di Cerere ed Apollo; l’interno è caratterizzato da bassorilievi in materiale spugnoso simile a stalagmiti, da quattro copie delle prigioni di Michelangelo, da vari gruppi scultorei in marmo e dalla splendida fontana di Venere del Giambologna su una vasca in marmo africano verde sostenuta da figure di satiri in marmo bianco. Su tutte le pareti interne soprattutto della terza ultima sala sgorgava acqua dalle incrostazioni da rendere l’ambiente più scenografico.
Il nostro viaggio termina con la grotticina della Madama la più antica di Boboli commissionata da Eleonora di Toledo e decorata con materiale spugnoso, stalattiti, sculture, affreschi sulla volta e lo splendido pavimento in cotto bicolore del XVI secolo.