Il Parco del Beigua tra le province di Genova e Savona

Tra le province di Genova e Savona si trova il Parco del Beigua che ha recentemente ottenuto il riconoscimento di sito Unesco Global Geoparks. Un premio molto importante che oltre a valutarne l’aspetto geologico, valorizza la tutela e la conservazione delle risorse naturali. Il parco naturale regionale del Beigua, nato nel 1985, è un’area naturale nella zona dell’alta via dei monti liguri, dominata dal monte omonimo a 1287 metri, dal Monte Reixa a 1183 metri, dal Monte Rama a 1148 metri e dalla Cima Frattin a 1145 metri. Il territorio è compreso tra il Colle del Giovo nell’entroterra savonese ed il Passo del Turchino a 588 metri ed è bagnato da vari torrenti che denominano le valli: Orba, Stura, Leiro. Si tratta di una superficie complessiva di oltre 39 mila ettari che si estende tra i comuni di Arenzano, Campoligure, Cogoleto, Masone, Rossiglione, Sassello, Stella, Togliete e Varazze. Questo territorio custodisce la storia geologica della regione rappresentata da affioramenti rocciosi di minerali, giacimenti fossiliferi e vari spettacolari paesaggi modellati nei decenni dagli agenti atmosferici. Prevalgono rocce metamorfiche che descrivono i mutamenti chimici e fisici di rocce originarie esistenti milioni di anni fa quando la zona era ricoperta dall’oceano. Il comprensorio del Beigua racchiude ambienti di straordinaria importanza per alti valori naturalistici, geologici, paleontologici, mineralogici ed archeologici, tra cui la spettacolare Cascata del Serpente a Masone, creata dal Rio omonimo affluente dello Stura, causata dalla fratturazione della roccia.  Altri meravigliosi siti sono il Lago dell’Antenna, un bacino artificiale creato dallo sbarramento del torrente Orba nell’Appennino ligure, che prende il nome dal sovrastante monte Antenna a 821 metri; le Lherzoliti del Lago dei Gelli, nei pressi di Sassello, forme particolari di modellamento della roccia dei meandri del torrente Erro causate dall’orogenesi alpina. Alcune di queste rocce sono state trasformate nei loro componenti originali ed oggi sono visibili per il loro colore verde chiaro, altre invece hanno mantenuto in parte i minerali che le costituivano quando erano al di sotto della superficie oceanica quindi hanno conservato la forma di grandi sfere brunastre di alcuni metri di diametro. Per quanto riguarda l’aspetto archeologico molto importanti sono le incisioni rupestri della Pietra Scritta, ancora in zona Sassello, affioranti presso ruscelli che conservano messaggi incisi che risalgono all’epoca preistorica. La flora del parco è molto varia soprattutto per l’alternanza del territorio, alcuni tratti ripidi e rocciosi che scendono verso il mare ligure, hanno una vegetazione discontinua caratterizzata da pinete; in altre zone limitrofe prevalgono pascoli nati dal disboscamento avuto tra il XIII ed il XVII secolo di antichi boschi di leccio, faggio, rovere, acero ed abete, eseguito per utilizzare il legname nelle navi della marina genovese. Di particolare interesse floristico sono le specie boreali o di origine glaciale come le stelle alpine, le sassifraghe, le viole alpine, le genzianelle selvatiche oppure specie atlantiche come narcisi, eriche ed euforbie. Per quanto riguarda la fauna predominano le martore, il lupo che si era estinto nel XIX secolo poi ricomparso negli anni Novanta, il Biancone, la poiana, il gufo reale e l’Aquila reale sui massicci più elevati. Sono presenti anche specie di anfibi che si adattano soprattutto alla vegetazione della macchia mediterranea: raganelle, salamandre, tritoni, rane e rospi. Varie ed importanti iniziative vengono effettuate dai vari enti competenti atti a valorizzare, conservare e far conoscere il patrimonio del Beigua Geopark, un vero paradiso naturale, scientifico ma anche storico e culturale, uno scrigno prezioso di cui il nostro territorio può andare fiero.

Un manuale ne parla: S. F. Musso, G. Franco, M. Gnone, Architettura rurale nel parco del Beigua. Guida alla manutenzione e al recupero, Marsilio, 2006. info: www.parcobeigua.it – www.geoturismo.it

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