Principali forme di degrado sugli infissi
La maggior parte delle finestre degli edifici storici sono in legno a due ante apribili con telaio fisso ancorato o direttamente agli stipiti in legno o alle spalle della muratura, l’ancoraggio avviene tramite zanche in ferro forgiato a coda di rondine.
Se di ridotte dimensioni le ante sono a vetro unico mentre quando hanno maggiori dimensioni sono suddivise da traversi intermedi in due o tre riquadri. La battuta delle ante è di tipo semplice e sono quasi sempre prive di gocciolatoio. In alcuni casi all’interno della finestra sono presenti scuri in legno connessi alle ante mobili dell’infisso tramite cerniere oppure ancorati con cardini agli sguinci interni del vano finestra.
Le finestre collocate al piano terreno in molti casi sono protette da inferriate realizzate in ferro dolce forgiato a mano, di tipo semplice o più complesso e quasi sempre ancorate direttamente alla muratura in corrispondenza delle spalle, dell’architrave e del davanzale della finestra.
Le barre sono a sezione circolare o quadrata e sono incrociate in senso verticale, orizzontale, più raramente diagonale, con il passaggio mediante asole o occhielli, paralleli o alternati.
Fanno parte di questa categoria anche l’insieme di portoncini in legno di ingresso alle abitazioni e di portoni di maggiori dimensioni.
Galleria Fotografica con individuazione principali forme di degradazione degli INFISSI
I fenomeni di degrado più comuni che possono interessare gli infissi sono legati a forma di di marcescenza degli elementi lignei.
Nelle finestre questo fenomeno di manifesta generalmente nei punti di contatto con i davanzali, dove l’acqua ha modo di ristagnare e di infiltrarsi internamente a causa della irregolarità degli infissi stessi, delle frequenti trasformazioni ed anche dell’assenza piuttosto comune del gocciolatoio.
A ciò si aggiunga anche la frequente assenza di telai fissi che assicurino un buon ancoraggio degli infissi alle spalle murarie e, di conseguenza, la buona stabilità e tenuta agli agenti atmosferici e al calore.
Nelle porte, invece, il degrado del legno interessa soprattutto la parte inferiore, posta a diretto contatto con il terreno e con l’umidità di risalita.
E’ anche piuttosto comune l’ossidazione degli elementi metallici di connessione e movimentazione, lo svergolamento delle tavole e lo scollegamento delle traverse dai montanti verticali, soprattutto nelle porte.
Numerosi sono anche gli infissi privi di vetri o che presentano estese mancanze con inevitabile pregiudizio per la conservazione generale dell’edificio.
Prima di intervenire è sempre doveroso accertare le possibili cause o concause alle quali ricondurre eventuali fenomeni di dissesto strutturale, valutando l’effettiva estensione del fenomeno. Se hai bisogno di una consulenza specialistica clicca qui