Dalle “linee guida” del Gal Borba (A.Caldini-D.Bosia) gli edifici con finalità accessorie: stalle e fienili
Raggruppati in un unico corpo di fabbrica o riconoscibili in un singolo edificio isolato sia le stalle che i fienili sono esempi di un'edilizia contadina, non destinata all'abitazione.
Grandi aperture ad arco, talvolta anche di forma rettangolare, segnano la parte destinata alla custodia del fieno che, proprio grazie alle grandi dimensioni, può essere facilmente movimentato usufruendo al tempo stesso di aerazione naturale.
Nella maggioranza dei casi queste aperture sono lasciate aperte ma possono anche essere chiuse da muri grigliati o, come in alcuni esempi rintracciati nella zona della Valle Bormida di Spigno, essere tamponate con paratie di materiali vegetali di facile approvvigionamento come le canne comuni.
Quando la stalla e il fienile sono parti di un medesimo edificio, la stalla trova collocazione al piano terreno per ragioni di praticità nella gestione degli animali e il fienile a quello superiore: la presenza di varchi di connessione tra i due ambienti consente l'immediata discesa del cibo per il bestiame.
Pilastri quadrangolari in pietra a spacco o mattoni sono la struttura di sostegno di queste costruzioni che, se sviluppate su un unico piano, hanno generalmente una grande copertura sorretta da capriate o più frequentemente da semplici incavallature lignee appoggiate direttamente sui pilastri mentre, quando sono sviluppate su due livelli, con il piano terra utilizzato per la rimessa dei carri, alcune travi di legno sono immorsate ai fianchi dei pilastri e sorreggono un impalcato in legno. Il collegamento tra i due livelli è affidato a semplici scale a pioli appoggiate alla base delle aperture.
Con una certa frequenza nell'ovadese è stata rintracciata la tendenza a chiudere la parte frontale della copertura mediante l'inserimento di due assi di legno inclinati fissati in corrispondenza del colmo, probabilmente per proteggere l'interno del tetto dall'ingresso degli agenti atmosferici.