Territorio, collettività e tradizioni nel crowdfunding per Madonna della Fonte

Dedichiamo un nuovo articolo al team di specialisti impegnati nella campagna di raccolta fondi per il restauro della piccola pieve rurale di Madonna della Fonte a Felizzano. In un precedente contributo abbiamo descritto i primi passi di questa campagna crowdfunding per la quale i nostri esperti hanno chiesto una mano.

Con la bella poesia dal titolo “Na gesia da salvè” anche il poeta felizzanese, Franco Badella, si è schierato con il team di specialisti ricordando che “(…) è difficile essere sordi e fare finta di nulla, seguiamo i professionisti dell’arte, uniamoci e facciamo la nostra parte“.

In questo contributo vogliamo spiegare meglio la campagna crowdfunding di Madonna della Fonte e il ruolo che il territorio e la comunità locale potranno giocare sostenendo un’iniziativa che potrebbe diventare un progetto-pilota nella valorizzazionesalvaguardia dei cosiddetti beni minori.


Questa raccolta fondi parte dalla volontà di una parrocchia della Diocesi di Alessandria, quella dei Santi Michele e Pietro di Felizzano, che per voce del suo parroco, Don Claudio Pistarino, ha deciso di dare vita ad un progetto crowdfunding civic-based per il restauro di una chiesetta nei pressi del campo sportivo.

Non si tratta dunque né di un’importante cattedrale né di un grande monumento ma semplicemente di un edificio religioso di tipo tradizionale, come se ne trovano tanti nelle campagne piemontesi, che però ha un forte valore identitario per questo territorio e questa comunità.

Grazie all’importante contributo della Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) una parte dei fondi necessari al restauro sono già a disposizione ma manca la quota di cofinanziamento a carico della parrocchia.

Questa campagna di civic crowdfunding partendo da un contesto locale ambisce ad espandersi a livello nazionale: se, infatti, è Felizzano con la Madonna della Fonte il punto di partenza per il forte senso di appartenenza “di una comunità al suo territorio” l’intera campagna mira a coinvolgere una comunità ben più ampia intrecciando altre tematiche di rilievo che vanno dalla protezione dei luoghi di culto, alla salvaguardia delle tradizioni locali, alla valorizzazione dei beni culturali compromessi dall’incuria e (spesso) dall’indifferenza per giungere alla tutela delle architetture rurali e dell’edilizia minore.

Territorio, collettività, tradizioni e patrimonio culturale sono solo alcuni dei punti nodali attorno ai quali ruota questa campagna che è in continua evoluzione, mirando a diventare qualcosa di più importante: un’esperienza da imitare, un modello da replicare.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *