Intervista alle curatrici del volume “Cantieri di restauro a Felizzano” edizione Il Prato
Riportiamo di seguito il testo dell’intervista alle curatrici del volume “Cantieri di restauro a Felizzano. Le Chiesa di San Rocco e San Pietro” Casa Editrice Il Prato.
Monica Fantone Laureata nel 1999 presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, è dottore di ricerca in restauro e si è specializzata in storia analisi e valutazione dei beni architettonici e ambientali affrontando le tematiche di trasformazione urbana. Ha ricoperto incarichi di docenza a contratto presso il Politecnico di Torino sui temi del restauro e della conservazione; ha svolto attività di libero professionista collaborando con uno studio di architettura nella redazione di progetti di rilievo, restauro e consolidamento di beni tutelati. E’ intervenuta in convegni e giornate di studio e ha scritto testi specialistici relativi all’architettura e alle tecniche costruttive, alla tutela e salvaguardia del patrimonio architettonico e del paesaggio culturale. Dal gennaio 2012 è funzionario della Soprintendenza con incarichi di tutela territoriale; è stata direttore del Forte di Gavi. Antonella Barbara Caldini Laureata nel 1999 presso la facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Genova si è successivamente specializzata in restauro dei monumenti (oggi in beni architettonici e del paesaggio) presso la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’ateneo genovese. Esercita dal 2002 la libera professione con focus sul restauro e consolidamento dei beni culturali, sul recupero dell’architettura rurale e sulle relative soluzioni di finanziamento (CEI, Fondazioni, fundraising e crowdfunding). E’ coautrice della prima edizione delle linee guida per la conservazione e il recupero dell’edilizia rurale del G.A.L. Borba (Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013) e della successiva revisione ed integrazione con estensione anche alla parte naturalistica (Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020). Fondatrice di restauroeconservazione.info blog verticale sul restauro e la conservazione ha creato la prima community di architetti specialisti in beni architettonici e del paesaggio.
Da dove nasce l’idea di questo libro e quale è il contesto geografico di riferimento?
Il volume nasce dall’idea di Don Claudio Pistarino, parroco di Felizzano, di dare memoria all’importante programma di restauri condotti negli ultimi quindici anni al patrimonio ecclesiastico di Felizzano grazie al contributo della CEI, di fondazioni e istituzioni bancarie.
Il volume è stato realizzato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo attraverso il bando “Luoghi della Cultura 2018” che la Parrocchia si è aggiudicato e che oltre alla stampa di questo prezioso volume ha consentito il restauro delle dieci cappelle della Chiesa di San Pietro.
Il contesto geografico di riferimento è quello di un piccolo paese della provincia di Alessandria, Felizzano, che conta poco più di duemila abitanti ma nel quale la devozione religiosa è molto sentita e dove forte è l’attaccamento al patrimonio ecclesiale locale.
Quale è il progetto editoriale del volume e che ruolo hanno avuto le due chiese?
Il restauro delle chiese di San Rocco e San Pietro è senza dubbio il motore della pubblicazione: San Rocco ora chiesa cimiteriale possiede uno straordinario ciclo di affreschi absidali databili tra la seconda metà del XV secolo e gli inizi del successivo; San Pietro è stata parrocchia, se ne parla già a fine 1100, è stata riplasmata in forme barocche intorno agli anni 80 del 1600 mentre la facciata è degli anni 30 del Novecento).
Nel libro ne raccontiamo nel dettaglio i cantieri e i nuovi dati che ne sono emersi, sia attraverso gli approfondimenti d’archivio che le scoperte materiali avvenute durante i lavori. Ma ci è sembrato che fosse importante non solo raccontare le vicende specifiche delle due chiese ma anche contestualizzarne la storia attraverso un inquadramento dal vista: archeologico, storico-artistico, architettonico; si affronta il tema del significato delle chiese oggi e del ruolo della luce nella spazialità interna. Non mancano anche due poesie di un autore locale, le schede tecniche di restauro redatte dai restauratori e un’ampia bibliografia.
Mi raccontate una curiosità che ha contraddistinto il cantiere di restauro della Chiesa di San Rocco?
Ricordo una curiosità legata a questo cantiere di restauro e nello specifico alla sua pavimentazione in cotto. Prima di partire con i lavori la pavimentazione si presentava molto degradata e in più punti vistosamente sollevata.
Il progetto prevedeva la rimozione delle formelle in cotto che dovevano essere cautamente sollevate, pulite e ricollocate in opera, è emersa una radice di acero campestre la cui effettiva estensione si è palesata soltanto dopo la rimozione di tutte le formelle. In maniera sorprendente, infatti, la radice si estendeva dall’ingresso della chiesa fino a metà dell’aula: nel volume sono raccolte due immagini di questa radice che è poi stata cautamente tagliata al fine di consentire la ricollocazione delle formelle senza intoppi.
E una curiosità Che ha contraddistinto il cantiere di restauro della Chiesa di San Pietro?
Più che di curiosità per San Pietro possiamo parlare di una vera e propria scoperta che ha effettivamente rivoluzionato il progetto di restauro del pavimento: sotto le cementine di tardo Ottocento (che si ipotizzava di ricollocare dopo gli interventi di risanamento) è venuto alla luce il pavimento in cotto cinquecentesco, in ottimo stato di conservazione. Si è quindi deciso di non ricoprirlo ed anzi di indagare pure le cappelle laterali dove anche lì è stato ritrovato e riportato in vista. La chiesa, con gli altari riportati alla loro immagine settecentesca, ha così un nuovo volto che meglio integra le varie fasi costruttive.
Speriamo di poter inaugurare presto i lavori a San Pietro visto che la giornata di presentazione dei restauri di San Rocco è stata una bella occasione di confronto tra tutte le professionalità coinvolte e la popolazione che ha partecipato numerosa ed entusiasta.
Avete dedicato un capitolo alla comunità locale: che ruolo ha avuto?
La comunità locale ha sempre partecipato attivamente agli interventi di restauro del paese: in modo particolare durante i lavori di San Pietro, forse per l’ubicazione della chiesa al centro del paese, tantissime persone hanno fatto capolino per curiosità ed interesse.
A Felizzano esiste anche un’associazione culturale, FelizzanOltre, che si occupa tra le tante attività anche quella di organizzare gite e visite guidate alla scoperta dei manufatti storici della città, associazione è citata anche nel volume. E sempre nel volume due esperti del settore parlano di “arte del crowdfunding” come possibile strumento di raccolta fondi nella ricerca di quote di cofinanziamento spesso mancanti.
Da questa idea ha preso spunto il Parroco per cofinanziare il restauro della Chiesa della Madonna della Fonte che ha già ottenuto il contributo della CEI attraverso i fondi dell’8X1000 e che per la mancante quota di cofinanziamento avrebbe intenzione di coinvolgere tutta la popolazione locale con l’avvio di una campagna crowdfunding (che partirà nella primavera del 2021) organizzata da un gruppo di specialisti che lavora al progetto dallo scorso luglio.
Ti interessa questo libro? Clicca qui