Botteghe storiche genovesi: l’atelier dolciario Pietro Romanengo fu Stefano
Continua il mio viaggio tra le botteghe storiche a cavallo tra Piemonte e Liguria, oggi parliamo di Romanengo una delle botteghe genovesi più antiche.
A fine Settecento Antonio Maria Romanengo apre due negozi di coloniali e droghe nel centro storico di Genova e esattamente in Via Maddalena, seguiti da una bottega in Campetto e da un laboratorio nel quale venivano prodotti generi con frutta candita e confetti secondo la tradizione genovese e prelibatezze al cioccolato seguendo le ricette della pasticceria francese.
Il segreto di Romanengo dal 1780 ad oggi è la passione per i valori artigianali e per i metodi antichi che rendono i loro prodotti unici dal sapore inconfondibile.
La ditta nasce ufficialmente nel 1829 quando Pietro iscrive il marchio presso la Camera di Commercio con il nome che ancora oggi è portato avanti di “Pietro Romanengo fu Stefano”.
L’atelier del dolce che rappresenta l’eleganza e la raffinatezza dei prodotti viene aperto nel 1814 in Piazza Soziglia nel cuore del storico genovese; è una bottega opera d’arte con vetrine riquadrate e un pavimento in marmo policromo, affreschi sul soffitto e stucchi, grandi lampadari, banconi e scaffali in legno intarsiato, specchi ed un lavandino in marmo a forma di conchiglia.
Il marchio Romanengo nei suoi squisiti prodotti è rappresentato da una colomba con un ramoscello di ulivo; tra i suoi antichi ed illustri clienti la duchessa di Galliera, la famiglia Doria, la duchessa di Parma, i Savoia e Giuseppe Verdi.
Due curiosità provenienti dalle fonti documentarie attestano l’importanza dei prodotti Romanengo: la prima risale al 1868 in occasione del matrimonio tra il principe Umberto I e Margherita di Savoia dove vengono esaltate le specialità della confetteria e la seconda risale al 1857 in occasione della visita di Vittorio Emanuele II a Savona con un telegramma nel quale si legge “a mezzo diligenza una scatola di squisiti demisucres assortiti della pregiata ditta Pietro Romanengo fu Stefano”.
Da sempre l’incarto dei prodotti Romanengo è costituito da carta blu con spago bianco e rappresenta il ricordo dell’antico incarto con il quale si fasciavano i coni di zucchero sfuso, da qui la definizione di quel tipo di tonalità di blu “carta zucchero”.
I prodotti della confetteria sono caratterizzati da ingredienti come la frutta, le spezie lavorati con lo zucchero dai quali vengono creati dolci con frutti canditi, confetture ma anche cioccolatini e cioccolate secondo le ricette dell’antica tradizione dei pasticceri francesi ed italiani fino ai dolcetti alle mandorle e prodotti da forno.
Gli ingredienti naturali di qualità rappresentano la raffinatezza dei dolci prodotti anche riguardo al cioccolato che viene lavorato in laboratorio seguendo i canoni della genuinità: per esempio per creare la frutta candita viene utilizzata la frutta fresca la quale viene sottoposta a maturazione naturale e ad un ciclo particolare di lavorazione.
Troviamo un altro punto Romanengo anche nella signorile Via Roma, nata negli anni 20 del XX secolo all’interno di un palazzo della famiglia Berio, caratterizzata da specchiere, lampadari e mobili semplici artigianali. Rappresenta un salotto di moda del dolce nel quale spicca un pavimento in marmo a scacchiera bianco e nero; i turisti italiani e stranieri apprezzano l’eleganza della tradizione e sono avvolti in un’atmosfera nella quale la storia dei sapori genovesi e gli aromi dei suoi prodotti vengono respirati ed assaggiati nella genuinità delle squisitezze.
Tra i prodotti della tradizione: demisucres di pasta di frutta, gelatine, confettini di zucchero derivati dalle creazioni della confetteria ottocentesca.
Per quanto riguarda la lavorazione del cacao in maniera artigianale questa avviene con l’uso della pietra di granito che raffina l’ingrediente che poi verrà messo a riposo per tre giorni divenendo “vellutato” per essere usato per tavolette o cioccolatini.
Per la produzione dei confetti vengono usati ingredienti di alta qualità come la mandorla di Avola, pinoli nostrani e pistacchi di Bronte che vengono lavorati con scorza di arancio, corteccia di cannella a formare dei dolcetti colorati.
La Romanengo propone anche tartufi di cioccolato, frutti caramellati, pasta di mandorle, paste alla crema, canestrelli di pasta di mandorle ai fiori d’arancio che rappresentano il fiore all’occhiello della tradizione dell’azienda ed infine i “quaresimali” dolcetti delle feste pasquali che hanno origine nell’ottocento.
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