La suggestione dei borghi rurali toscani tra storia, arte e tradizioni
La suggestione dei borghi rurali toscani tra arte, storia e tradizioni
La Toscana è una delle regioni più ricca di arte, storia e tradizioni del nostro bel Paese.
Davvero ben conservati e suggestivi sono i suoi borghi rurali, di origine medievale con la formazione dell’abitato attorno al castello ed ai monasteri e con la costruzione di torri a protezione dei punti strategici.
In Toscana i borghi si svilupparono ad una altitudine collinare dai 400 ai 600 metri per consentire un migliore sviluppo di terreni agricoli, pascoli ed il castello sorgeva generalmente sul poggio.
La struttura urbanistica era caratterizzata da case in muratura che andavano a sostituire le antiche dimore in legno con tetto in paglia.
Ancora oggi i borghi toscani conservano la struttura urbana medievale ed alcuni di essi hanno ottenuto il riconoscimento di patrimonio dell’umanità Unesco e di Borghi più belli d’Italia.
Barberino Val d’Elsa
nasce sulle rovine dell’antica Semifonte, città fortificata del XII secolo degna avversaria dei fiorentini. Nel XIV secolo divenne luogo di ristoro dei pellegrini lungo la via Francigena, vennero costruite locande e chiese per alleviare le fatiche del corpo e dello spirito.
La sua pieve ha origini antichissime risalenti all’XI secolo come si evince dalla conservazione delle sue parti in pietra accanto a quelle tardo romaniche in laterizio.
Triste è la storia dell’antica Semifonte distrutta dai fiorentini ma i ruderi ancora conservati tra la vegetazione donano un ricordo di quell’antica civiltà che visse giorni gloriosi.
Barga
conosciuta grazie alle poesie di Giovanni Pascoli “(…) Al mio cantuccio, donde non sento se non le reste brusir del grano” – [L’ora di Barga].
Il borgo è sito in Garfagnana in un territorio immerso nella natura tra le Alpi Apuane e gli Appennini. Di impianto medievale conserva palazzi, dalle particolari sculture in pietra raffiguranti figure antropomorfe, accanto a vicoli a gradinate detti “carraie” .
Tra le bellezze artistiche, piazzale erboso dell’Arringo dal quale si domina un paesaggio mozzafiato delle Apuane e dell’Appennino toscano; in questa zona ha sede il Duomo del IX/XIV secolo con un ambone (luogo rialzato per le letture) a rilievi del XII secolo.
Barga rivive nel suono delle campane e nello stridore delle rondini in un ambiente immerso nel verde dei boschi tra i profumi della sua storia.
Buonconvento
borgo agricolo di impianto medievale circondato dalla possente cinta muraria trecentesca senese, accanto agli affreschi di Madonne dipinte da artisti senesi famosi quali Duccio da Boninsegna e Pietro Lorenzetti è possibile rimanere affascinati dalla campagna fertile solcata dalla via Francigena tra colli “argillosi, fattorie e pievi isolate”.
Rappresentativi della sua storia sono il palazzo del Podestà con la torre civica del XIV secolo, il palazzo comunale in mattoni e la parrocchiale del XII secolo.
Castiglion Fiorentino
già fiorente borgo etrusco, quello che possiamo ammirare oggi è un centro abitato in stile medievale con la presenza di mura duecentesche e torri a difesa della parte più antica. Accanto al municipio si osservano le arcate del loggiato vasariano del XVI secolo.
La zona più interessante del paese è l’acropoli con resti di cinta muraria del IV secolo A.C., in quest’area archeologica è ubicato il Cassero, fortificazione dell’XI/XII secolo ampliata nel XIV secolo dove ha sede “l’esposizione archeologica” del mondo etrusco con preziose decorazioni architettoniche del V/IV secolo A.C..
Nel complesso è presente la chiesa di Sant’Angelo sede della pinacoteca comunale con dipinti dal XIII al XV secolo.
Chiusi
è l’antica ricca e potente città etrusca di Chamars, che sotto il Regno di Porsenna, sconfisse i romani.
È un borgo ricco di storia e di arte a partire dalla sua cattedrale di stile romanico del VI secolo è una delle chiese più antiche della Toscana anche se rimaneggiata nei secoli, conserva l’originaria struttura di basilica paleocristiana. Il museo della cattedrale conserva opere di estremo valore tra i quali una collezione di libri corali proveniente dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore ed un pavimento del V secolo a mosaico.
Accanto si snoda il Labirinto di Porsenna, un percorso archeologico in un reticolo di gallerie; si tratta dei resti dell’antico acquedotto.
Il museo archeologico ospita preziosi reperti etruschi e greci, mentre la necropoli etrusca conserva tombe datate VI/V secolo A.C. scavate nella roccia con alcuni dipinti.
In calce alla descrizione del borgo una dovuta nota spetta alla citata abbazia di Monte Oliveto Maggiore che sorge su un’altura solitaria immersa nei cipressi. Fondata nel 1313 da Bernardo Tolomei consta di un complesso di edifici dal XIV al XVIII secolo, nel chiostro grande della chiesa si può ammirare uno dei capolavori dell’arte rinascimentale: il ciclo di affreschi di Luca Signorelli e del Sodoma.
All’interno della chiesa è presente un coro ligneo del XVI secolo; mentre nel complesso di clausura importanti strutture sono la biblioteca con 40 mila volumi, l’antica farmacia ed un laboratorio di restauro di pergamene e libri antichi.
Massa Marittima
borgo collinare nel grossetano legato per millenni alle miniere di argento e rame in uso dalla preistoria.
Il suo massimo splendore avvenne tra il XIII ed il XIV secolo, possiede un patrimonio architettonico, artistico e culturale di valore a partire dalla sua cattedrale in stile romanico gotico iniziata nell’XI secolo ed ampliata nei secoli successivi. All’interno sono conservati un fonte battesimale del XIII secolo, un dipinto della “Madonna delle Grazie” forse di Duccio da Boninsegna e l’arca di San Cerbone a cui è dedicata la chiesa.
Da citare il museo archeologico con reperti dell’età neolitica ed etrusca, la pinacoteca con opere tra gli altri di Ambrogio Lorenzetti ; inoltre sotto l’antica città si snoda un complesso di gallerie usato come rifugio antiaereo nella seconda guerra mondiale e trasformato oggi nel museo della miniera dove vengono fatti conoscere le tecniche di scavo e lo sfruttamento minerario.
Il museo di storia e arte delle miniere è invece ubicato all’interno del rinascimentale palazzo delle armi, conserva minerali, attrezzi e vari documenti cartografici tra i quali il codice minerario massetano del XIII secolo.
Montepulciano
borgo situato in cima ad un poggio, la prima documentazione storica risale al 713/715 in epoca longobarda quando compare il nome di Mons Politianus. È una città di altissimo valore architettonico rinascimentale in essa lavorarono il Michelozzo, Antonio il vecchio da Sangallo, Baldassarre Peruzzi; inoltre qui vi nacque il Poliziano nel 1454, massimo poeta umanista e filologo protetto dalla famiglia Medici.
Il borgo è caratterizzato da un insieme di vicoli ed angoli silenziosi di stampo medievale; di pregio la Porta al prato, simbolo dell’assistente cinta muraria del metà del XIII secolo e restaurata nel XVI secolo.
Tra i monumenti la quattrocentesca chiesa di Sant’Agostino con la facciata del Michelozzo, all’interno sono presenti un crocifisso in legno dipinto da Antonio il vecchio da Sangallo ed opere di vari artisti tra i quali il Pollaiolo.
Tra le particolarità del borgo la torre di Pulcinella del XVI secolo abbellita da una piccola scultura meccanica in legno rivestita da una lamiera raffigurante il personaggio di Pulcinella che batte le ore; il palazzo comunale costruito tra il XIV ed il XV secolo con la facciata del Michelozzo, ricorda molto la fattezza del palazzo della Signoria a Firenze.
Il Duomo è una imponente struttura in stile rinascimentale con la facciata incompiuta e campanile del XV secolo; all’interno sono conservati la statua di Bartolomeo Aragazzi (umanista del XIV secolo) del Michelozzo, il trittico dell’ Assunzione di Taddeo di Bartolo ed una Madonna con Bambino di Sano di Pietro. Di pregio anche la chiesa di Santa Maria delle Grazie con facciata manieristica con all’interno un magnifico organo rinascimentale ed una terracotta di Andrea della Robbia.
Non si può non terminare con un buon brindisi del nobile vino di Montepulciano del quale si parla già nel XIV secolo a proposito delle norme per il suo commercio e l’esportazione. “Vino nobile degno delle mense più esclusive” scrisse Francesco Redi nella sua opera “Bacco in Toscana “ del 1685…….” Montepulciano d’oggi vino è Re.”
Monteriggioni
è un raro esempio di borgo con architettura militare medievale, già citato da Dante….” Monte Reggion di torri si Corona”.
Le mura erette tra il 1212/19 ed il 1260/70 sono munite di 14 torri quadrate.
Il borgo medioevale all’interno delle mura si sviluppa con case basse, vie tra loro parallele ed una larga piazza, considerata la più bella fra le piccole piazze toscane. Tra i monumenti spicca la chiesa di Santa Maria Assunta in stile romanico gotico già pieve nel XIV secolo.
Di importanza storica è Abbadia Isola, piccolo villaggio che ospita l’abbazia di San Salvatore dell’XI secolo, fu eretta per volere di una nobildonna longobarda come aiuto per i pellegrini lungo la via Romea.
La posizione di Monteriggioni, crocevia di antiche strade etrusche, romane, medievali e moderne, ha portato alla creazione del “Parco delle Meraviglie “compreso nelle strade bianche della Montagnola senese.
Pienza
borgo rinascimentale sorto in cima ad un colle, rappresenta un modello perfetto di urbanistica ed architettura che oggi possiamo ammirare.
Tutto questo è stato possibile per merito dell’ingegno di Papa Pio II al secolo Enea Silvio Piccolomini, il quale cercò di realizzare una “città ideale”, vi riuscì in parte a causa della sopraggiunta morte ma per le sue bellezze architettoniche nel 1996 Pienza fu insignita del titolo di Patrimonio dell’umanità Unesco. Il simbolo prestigioso della città è rappresentato dalla piazza Pio II di forma trapezoidale che si rifà all’architettura di Leon Battista Alberti e realizzata da Bernardo Rossellino architetto e scultore del XV secolo.
Si affacciano su di essa il palazzo vescovile già Borgia, palazzo Ammannati e la cattedrale illuminata per merito di grandi finestroni dell’abside che offrono un gioco di luci molto suggestivo; all’interno troviamo un coro ligneo del XV secolo ed un fonte battesimale del Rossellino.
Altra struttura architettonica di pregio è il grandioso palazzo Piccolomini del Rossellino in stile rinascimentale ispirato a palazzo Rucellai a Firenze conserva un elegante cortile attraverso il quale si accede ad un giardino pensile con loggia.
Tra i musei quello diocesano contiene vari arredi, oreficerie e paramenti sacri tra cui il piviale di Pio II e vari dipinti di artisti senesi; il museo della città e del territorio conserva ceramiche neolitiche, collezioni archeologiche etrusche ed un percorso espositivo che racconta la storia urbanistica ed architettonica del territorio di Pienza dall’età preistorica alla tarda romana. I reperti preistorici provengono dall’insediamento di Cava Barbieri mentre quelli etruschi costituiscono la collezione Landi Newton di proprietà dell’opera del Duomo con più di 500 pezzi di età arcaica.
Santa Fiora
si sviluppa su un Colle nell’area del Monte Amiata la cima più elevata della Toscana con i suoi 1738 metri immersa tra ulivi, vigneti e grano e più a nord ricoperta da castagneti e faggete. È diviso in tre terzieri: Castello, Borgo e Montecatino che degradano verso le sorgenti del fiume Fiora.
Fu antico feudo degli Aldobrandeschi e degli Sforza, il terziere Castello è la parte più antica con la piazza medievale circondata dai resti delle fortificazioni degli Aldobrandeschi e dal palazzo degli Sforza Cesarini del XVI secolo oggi sede del comune e del museo delle miniere di mercurio del monte Amiata con sei sale arredate con minerali, oggetti e strumenti da lavoro che testimoniano la storia di questo mondo.
L’antica pieve del XII secolo delle Sante Fiora e Lucilla ospita una delle più importanti collezioni al mondo di terracotte invetriate opera di Luca ed Andrea della Robbia.
San Gimignano
borgo Patrimonio dell’umanità Unesco sorge su un Colle che domina la Valdelsa ed è caratterizzato dalle sue torri medievali se ne contavano ben 72; era un importante mercato già a partire dal X secolo e successivamente prezioso borgo all’incrocio di vie d’accesso.
Il XIII secolo rappresenta il periodo di maggior fortuna economica con la percorrenza della via Francigena ed il commercio dello zafferano in tutta Europa. Seguì un periodo di declino ma oggi lo sviluppo storico tradizionale del borgo medioevale ha permesso il suo inserimento tra le bellezze mondiali Unesco.
La cinta muraria medievale si snoda tra le sue porte duecentesche ed i vari edifici tra i quali spiccano i resti della chiesa di San Francesco del XIII secolo.
Come già detto San Gimignano è rappresentata dalle sue torri per le quali il borgo ebbe il soprannome di “Manhattan del Medioevo “; purtroppo delle 72 costruzioni esistenti oggi ne rimangono in buon stato solo 14. La più antica è la Torre Rognosa del XIII secolo, mentre la più alta è quella del Podestà o Torre Grossa con i suoi 54 metri.
Tra i luoghi di culto il Duomo del XII secolo in stile romanico toscano a tre navate, all’interno sono conservati vari affreschi di artisti come Domenico Ghirlandaio, Taddeo di Bartolo, Jacopo della Quercia e Bartolo di Fredi. La chiesa di Sant’Agostino imponente struttura romanico gotico del XIII secolo con all’interno capolavori del Pollaiolo e di Benozzo Gozzolo con un ciclo di affreschi sulla vita di Sant’Agostino.
Il palazzo comunale ospita il museo civico e la pinacoteca che conserva capolavori del Pinturicchio, di Benozzo Gozzolo e Filippino Lippi; ed una collezione di ceramiche.
Sovana
è un borgo suggestivo semi abbandonato ma ricco di storia a partire dagli Etruschi, ai romani fino al medioevo con piccole ed umili case sviluppate vicino alla necropoli.
L’origine etrusca è testimoniata dalla citata necropoli con tombe scolpite nel tufo tra le quali quella Ildebranda, un tempio monumentale con porticato a sei colonne del III/II secolo A.C., il toponimo fu dato nel XX secolo. Dato che non si conosceva a chi appartenesse la tomba venne attribuito tale nome in onore del più celebre personaggio del borgo ossia Papa Gregorio VII al secolo Ildebrando da Sovana vissuto nell’XI secolo.
Nel medioevo ebbe importanza come sede principale di una vasta contea e presidio fortificato potere tenuto dagli Aldobrandeschi ed importanza spirituale con Papa Gregorio VII. Inserita nella cinta muraria medievale è la rocca aldobrandesca, uno dei simboli del potere politico dell’epoca, conserva solo pochi ruderi tra cui parte del Torrione.
Tra i simbolo religiosi il Duomo dei Santi Pietro e Paolo in stile romanico con rifacimenti del XIV secolo, presenta la cupola di origine longobarda del X secolo; la chiesa di Santa Maria in stile romanico gotico con un meraviglioso ciborio preromanico in pietra con motivi vegetali, animali e geometrici datato VII/IX secolo.
Volterra
“città di vento e di macigno” scrive Gabriele D’Annunzio mentre il critico d’arte Cesare Brandi la definisce “città dura, ferrigna, aperta al sole ed ai venti come una tragedia antica”.
Volterra, l’etrusca Velathri difesa da possenti mura delle quali rimangono parecchie rovine, era un importante centro commerciale per i metalli e per la produzione di grano, legname ed alabastro. Il suo centro storico, le piazze, le strade in pendenza e le case-torri uniscono la sua storia tra il passato remoto della sua fondazione all’epoca medievale; inoltre la fortezza, simbolo del potere Fiorentino al quale il borgo si dovette inchinare all’epoca di Lorenzo il Magnifico, svetta dal punto più alto della città.
Tra le bellezze medievali troviamo piazza dei Priori circondata da possenti palazzi tra i quali quello vescovile, del pretorio con la torre del Podestà ed il palazzo dei Priori del XIII secolo che conserva all’interno la sala del consiglio con un meraviglioso affresco del XIV secolo.
Il Duomo in stile romanico del XII/XIII secolo conserva all’interno un pulpito con sculture del XIII secolo, un gruppo ligneo policromo sempre dello stesso secolo ed un affresco di Benozzo Gazzoli. Di fronte è ubicato il Battistero del XIII secolo con un fonte battesimale di Andrea Sansovino.
Molto interessanti sono le tipiche case torri duecentesche e l’area archeologica di Vallebuona che presenta i resti di un teatro romano di età augustea e quelli di un edificio termale del IV secolo; inoltre non molto lontano si estende il parco archeologico “Enrico Fiumi” che conserva resti dell’acropoli etrusco romana.
Il museo etrusco Guarnacci conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica all’età imperiale romana tra i quali varie sculture, una collezione di urne funerarie etrusche in tufo, alabastro e terracotta come l’urna degli sposi del I secolo A.C..
Nei dintorni del borgo sono presenti le Balze un suggestivo scoscendimento a calanchi dovuto all’erosione della roccia; nelle adiacente è ubicata una Badia dell’XI secolo fondata dai monaci camaldolesi.