Bonus edilizi 2025: cosa cambia per le ristrutturazioni e il recupero edilizio

Con la Legge di Bilancio 2025 intevengono alcune novità di rilievo che di fatto ridisegnano le schema degli incentivi per le ristrutturazioni e il recupero edilizio nel 2025. Scopriamo insieme cosa è cambiato.


Quali sono le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025?

La Legge di Bilancio 2025 uniforma le detrazioni per i principali bonus edilizi al 50% nel 2025 (per una spesa complessiva non superiore ai 96mila euro), ma solo per le abitazioni principali. Per gli altri immobili le aliquote scendono al 36% per il 2025 e si riducono al 30% per gli anni 2026 e 2027.

Le aliquote di detrazione si applicheranno a tutte le tipologie di interventi di recupero del patrimonio edilizio, ivi inclusi quelli relativi a parti comuni condominiali, interventi di riduzione del rischio sismico e demolizioni e ricostruzioni post-sisma, indipendentemente dalle precedenti agevolazioni.

Oltre al confermato bonus mobili (50% fino a 5.000€), arriva il nuovo bonus elettrodomestici in base al quale, rottamando il vecchio si ottiene uno sconto fino a 200 €.

Persistono le detrazioni del 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Si ricorda, inoltre, la possibilità di cumulare le detrazioni fiscali per interventi che rientrano in più categorie di agevolazioni, quali ad esempio ristrutturazione edilizia, efficientamento energetico e acquisto di mobili ed elettrodomestici.

Grazie al Decreto Salva Casa sarà possibile ristrutturare sottotetti e locali bassi (fino a 2,40 metri) per renderli abitabili, superando le precedenti limitazioni sugli standard igienico-sanitari ed edilizi.

Si ricorda però che dal 17 febbraio 2023 non è più possibile lo sconto in fattura e la cessione del credito per le ristrutturazioni edilizie.

Un’altra importante novità riguarda l’esclusione dall’incentivo fiscale delle caldaie a gas, incluse quelle a condensazione. Il novello comma 3-quinquies, aggiunto all’art. 14 del Dlgs 63/2013, esclude infatti dalla detrazione “le spese per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.” E in questo, si allinea alle ultime volontà dell’Europa, tramandate con la recente direttiva Case Green.


Quali sono i limiti alle detrazioni?

Schema sui limiti delle detrazioni in funzione del reddito - Legge Bilancio 2025

La Legge di Bilancio 2025 introduce nel TUIR l’art. 16-ter che rimodula le detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi sopra i 75.000 euro e per quelli con redditi sopra i 100.000 euro, favorendo famiglie numerose o con soggetti fragili. Vengono escluse da questo calcolo le spese sanitarie e gli investimenti in start-up e pmi innovative.

La misura ha l’obiettivo di favorire una maggiore equità riducendo il vantaggio fiscale per i contribuenti con redditi elevati e redistribuendo risorse verso le famiglie con più figli e soggetti fragili. Al contempo, in base a quanto dichiarato dalle fonti ufficiali garantisce un equilibrio tra esigenze di bilancio e tutela delle categorie più vulnerabili, in linea con gli obiettivi strategici di consolidamento finanziario definiti a livello europeo.

Questa misura che sulla carta ha un senso ed ha una finalità nobile rischia però di avere effetti indesiderati perché aggiungendo un ulteriore elemento di complessità per il contribuente potrebbe indurre molte persone a non fare un intervento di recupero edilizio o a rimandarlo in attesa di tempi migliori e non si può dire che questo sia in linea con lo spirito di un sistema di incentivazione fiscale mirato all’ammodernamento di un patrimonio edilizio datato e non efficiente dal punto di vista energetico, senza dimenticare che il nostro Paese conta diverse zone ad alto rischio sismico e idrogeologico.


 

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