Bergamo e Brescia elette Capitale Italiana della Cultura 2023
Bergamo e Brescia due città che hanno punti in comune ma anche proprie identità storiche e culturali sono state elette Capitale italiana per la cultura 2023.
Questa importante nomina ha lo scopo di valorizzare i beni culturali e paesaggistici e migliorare i servizi rivolti ai turisti.
In questo articolo vorrei soffermarmi sui personaggi famosi che hanno dato un’impronta culturale ed artistica significativa a queste due Città.
Bergamo
anche conosciuta come “la città dei mille” per aver dato molti volontari all’impresa di Giuseppe Garibaldi, è divisa in Bergamo Alta che conserva i monumenti più significativi e Bergamo Bassa caratterizzata da uno sviluppo moderno del tessuto urbano.
La storia di Bergamo passa attraverso il dominio longobardo, quello carolingio, il potere vescovile fino a diventare libero comune appartenente alla Lega lombarda contro l’imperatore Federico Barbarossa; dal 1428 entra a far parte della repubblica di Venezia fino al dominio napoleonico.
Tra i personaggi che diedero lustro a Bergamo in primis Papa Giovanni XXIII al secolo Angelo Roncalli, nato sotto il monte nel 1881 nel 1958 divenne pontefice dando un impulso moderno all’evangelizzazione della chiesa cattolica.
Celeberrima è la sua frase subito dopo la sua elezione: «Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza».
Altro personaggio famoso fu il compositore Gaetano Donizetti nato nel 1797, fu uno dei più grandi operisti del XIX secolo tra le sue composizioni l’elisir d’amore, Lucia di Lammermoor ed il Don Pasquale oltre ad altre scritture di musica sacra e profana. La figura di Donizetti resta viva nei numerosi luoghi che ricordano il suo nome tra questi il museo donizettiano che conserva al suo interno preziosi oggetti tra i quali numerosi autografi, arredi, spartiti del compositore; la sua casa museo natale è luogo di valore storico e culturale con regio decreto del 1926 ed il teatro di fine XVIII secolo con la particolarità di avere la sala a forma di ferro di cavallo.
La zona del bergamasco ha dato i natali anche ad un prode condottiero e capitano di ventura Bartolomeo Colleoni, che per la sua sepoltura si fece costruire un mausoleo noto come Cappella Colleoni di stile rinascimentale. Un capolavoro del suo ingegnere Giovanni Amadeo, a pianta quadrata.
L’interno è un susseguirsi di marmi, statue ed affreschi di immenso valore tra questi la statua equestre in legno dorato del condottiero, il sarcofago con bassorilievi in marmo che raffigurano scene della vita di Gesù dall’Annunciazione alla sua drammatica crocifissione. Una citazione a parte merita la cupola la cui base fu affrescata dal Tiepolo con scene del martirio di San Giovanni Battista.
Brescia
anche detta “la leonessa d’Italia” è una città dinamica ed accogliente, dell’antica Brixia romana rimangono il teatro romano del III secolo d.C. ed il Capitolium tempio che onorava la triade di Giove, Giunone e Minerva.
Il complesso monumentale in aggiunta alle opere artistiche del periodo longobardo sono state dichiarate dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità; di grande rilevanza anche il museo di Santa Giulia lungo il decumano romano all’interno del monastero fatto erigere dal re Desiderio e la chiesa di San Salvatore con affreschi sia di epoca carolingia che del XVI secolo.
Tra i personaggi illustri nati nel bresciano ricordiamo l’artista contemporaneo Vittorio Trainini nato a Mompiano nel 1888, nella sua vita artistica unisce pittura, scultura ed architettura eseguendo cartoni per opere in legno, disegni di tessuti per paramenti sacri; inoltre progetta vetrate e pavimenti a mosaico, opere in ferro battuto, quadri ad olio di svariati soggetti.
Altro esponente è Arnoldo da Brescia, religioso del X secolo che diffuse una critica contro il clero che possedeva terre e praticava l’usura. Per essersi rifiutato di accettare il potere temporale assoluto del Papa e della Chiesa venne bruciato al rogo e le sue ceneri furono gettate nel Tevere.
Bergamo e Brescia hanno in comune anche l’opera di un celebre architetto: Marcello Piacentini anche noto quale architetto del Duce.
A Bergamo bassa troviamo il Centro Piacentiniano che accoglie edifici atti ad ospitare uffici finanziari, commerciali ed amministrativi; si trattava di un progetto che tendeva a realizzare l’idea nella quale il “paesaggio dialogava con il panorama della città alta”. Accanto al centro moderno si snoda poi il “Sentierone” un lungo viale con esercizi commerciali di ogni genere.
A Brescia Piacentini realizzò la Piazza della Vittoria: nata dalla demolizione di un’area medievale, il suo progetto in stile classicheggiante romanico è costituito da volumi squadrati in marmo bianco. In questa piazza spicca il Torrione, un grattacielo alto 57 metri in cemento armato.