Il meraviglioso parco della Reggia di Caserta opera del Vanvitelli
Quest'anno l'Università della Terza Età di Acqui Terme, in provincia di Alessandria, avrebbe dovuto fare una gita di istruzione di 4 giorni per visitare la bella città di Napoli e la vicina Reggia di Caserta. Purtroppo i recenti fatti legati all'emergenza coronavirus ci hanno costretto ad interrompere ogni evento e con ogni probabilità questa gita sarà rimandata al prossimo anno accademico 2020/2021.
Cogliamo l'occasione di questo articolo per cercare di descrivere "almeno con le parole" le bellezze della reggia e del suo meraviglioso parco ripercorrendone alcune delle principali vicissitudini storiche.
E' curioso anzitutto osservare come il progetto della reggia e del suo splendido parco parta dalla volontà di Re Carlo III di Borbone di rivaleggiare con i palazzi più belli d'Europa e per raggiungere il suo scopo scelse un grande ed importante architetto, Luigi Vanvitelli (1700-1773), al quale diede il compito di progettare e costruire una reggia maestosa con annesso parco.
Su un'area di circa 120 ettari Vanvitelli progettò un tipico giardino all'italiana dalle forme squadrate e con verde disegnato seguendo lo schema tipico dei giardini fiorentini del XV secolo riproponendo una perfetta struttura geometrica, arricchita da fitti reticoli di vialetti ghiaiosi con la presenza di sempreverdi fungenti da cornice alle statue, grotte e grandi fontane.
All’interno del parco sopravvive il bosco vecchio preesistente alla costruzione della villa, all'interno del quale è conservato un castello in miniatura con antica torretta del XVI secolo circondata da un fossato e da un giardino fiorito. Va però precisato che molto di quello che vediamo oggi è opera di Re Ferdinando IV che fece restaurare l’edificio affidandogli uno stile più orientaleggiante.
Nel bosco vecchio troviamo la peschiera grande usata per le esercitazioni militari, con piccole imbarcazioni e al centro si trova un isolotto nel quale è inserito un boschetto con una pagliaia arredata e dotata di caminetto.
Il parco è naturalmente abbellito da meravigliose fontane tra queste le più importanti sono la fontana Margherita a forma circolare ornata da giochi floreali; la fontana dei delfini inaugurata da Ferdinando IV con meravigliose sculture di delfini e di fiori; la fontana di Eolo caratterizzata dalla presenza di 29 statue che richiamano l'Eneide di Virgilio e in modo particolare l'episodio di Eolo che scatena la furia dei venti contro Enea; la fontana di Cerere dea delle messi e dell’agricoltura alimentata da un bacino di sei vasche disposte su piani diversi a formare delle cascatelle; la fontana di Venere ed Adone che prende spunto dalla mitologia greco-romana; la fontana di Diana ed Atteone a forma semi ellittica con gruppi scultorei a soggetto mitologico ispirato dalle Metamorfosi di Ovidio con vari giochi d’acqua. Quest’ultima fontana ha la particolarità di raccogliere le acque provenienti dall’acquedotto Carolino, progettato dal Vanvitelli per alimentare i vari bacini idrici della reggia lunghi circa 38 Km.
Il parco ospita anche un classico giardino all’inglese, voluto dalla regina Maria Carolina, che si snoda su una superficie di quasi 30 ettari caratterizzato da piante di specie diverse provenienti da tutto il mondo tra le quali i rari cedri del Libano e le camelie giapponesi. Infine da ammirare la suggestiva scenografia dei finti ruderi riproducenti un antico tempio dorico e un teatro all’aperto.