Il bellissimo Castello di Agliè patrimonio Unesco, a due passi da Torino

Il bellissimo Castello di Agliè patrimonio Unesco, a due passi da Torino

Dal 1997 il Castello ducale di Agliè alle porte di Torino fa parte del Patrimonio dell’umanità Unesco assieme alle altre residenze reali dei Savoia.

La storia della reggia ha origine nel XII secolo quando la roccaforte fu edificata attorno alla corte per conto della famiglia dei San Martino, originari del canavese di questo nucleo rimangono solo alcune tracce.

Lo sviluppo del forte si ebbe nel XVII secolo ad opera di Filippo di Agliè il quale trasformò il maniero medievale in una dimora signorile; il castello si presentava con un maschio centrale, una corte con edifici rurali ed un giardino all’italiana difesi da mura poderose e da un fossato.

Nel XVIII secolo la proprietà fu acquistata dalla famiglia Savoia che intraprese lavori di ampliamento sia all’interno con nuovi appartamenti che all’esterno dove venne costruita una chiesa unita al castello da una galleria.

Dopo una triste parentesi durante l’occupazione napoleonica, negli anni venti del XIX secolo il Re Carlo Felice fece del castello la sua dimora di villeggiatura; attraverso l’architetto Borda vennero ristrutturati gli interni con splendidi arredi e successivamente negli anni trenta e quaranta l’architetto tedesco Kurten allestì il meraviglioso parco all’inglese con laghetti in stile romantico.

Dal 1939 il castello è di proprietà dello Stato italiano.

L’interno è caratterizzato da 300 stanze tra le quali la biblioteca, costituita da volumi di arte e di letteratura tedesca e francese; la sala cinese con statuine di porcellana, armature e maschere teatrali.

Il salone di caccia con stucchi che rappresentano scene e trofei di caccia e due tele del pittore francese Berger che raffigurano Re Carlo Felice e la regina Maria Cristiana di Borbone; la sala tuscolana con reperti provenienti dall’antica città di Tuscolo (oggi zona di Frascati).

Da ammirare anche il teatrino che testimonia la passione di Carlo Felice per questa arte; la galleria d’arte con una splendida collezione di dipinti e sculture tra cui alcuni busti in marmo dei sovrani savoiardi.

La galleria delle tribune caratterizzata da 72 ritratti di cavalieri dell’ordine della S.S. Annunziata commissionati da Maria Cristina soprattutto al pittore astigiano Pittatore ed infine il salone da ballo con splendido affreschi nella volta.

Annesso al castello il meraviglioso parco che già nel XVII secolo si snodava con scalinate, portici che collegavano i vari piani con il classico giardino all’italiana che ancora ai giorni nostri è conservato, al quale si accede attraverso una scalinata con balaustre in marmo; si alternano siepi di bosso e fontane tra le quali una ellittica che ha come fondale, il muro in mattoni a vista con nicchie in mattoni e statue immense in marmo.

Del XIX secolo il già citato giardino all’inglese del Kurten con radure, boschi, ponti rustici, laghetti, fontane con giochi d’acqua, la collinetta delle rovine archeologiche provenienti dagli scavi di Tuscolo voluti dalla regina, ciò che rappresenta una netta trasformazione tra i rigidi schemi secenteschi dell’impianto originale e la forma romantica di moda nel XVIII/XIX secolo.

Il parco comprende anche un giardino pensile che ospita al suo interno varie aiuole, una fontana circolare con una testa femminile in marmo e la colombaia con tetto in ceramica di Castellamonte. Tra gli alberi secolari, le serre, le aiuole fiorite spicca la scenografica “fontana dei quattro fiumi” che simboleggia la Dora Baltea che si getta nel Po.


 

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