Turismo nella campagna piemontese: vacanze “glamour” all’aria aperta

Turismo nella campagna piemontese: vacanze “glamour” all’aria aperta

Dopo la recente pubblicazione dell’articolo Piemonte: nuova legge regionale sul turismo itinerante e gardensharing ho ricevuto moltissimi contatti con richiesta di informazioni su come potere diventare gardensharer valutando il riuso delle nostre vecchie cascine e degli spazi verdi ad esse annesse.

Il nuovo turismo itinerante promosso dalla Regione Piemonte e rappresentanto dalle formule gardensharing o glamping sembra destare molto interesse soprattutto con riguardo ai paesaggi vitivinicoli in area Unesco del Piemonte ma in generale su tutto il territorio italiano.

Il turismo cosiddetto tradizionale sembra avere ceduto il passo al turismo innovativo e di lusso passando velocemente dalla vecchia formula del camping a quella più ricercata del glamping.

La parola “Glamping” nasce dalla fusione di ‘Camping’ e ‘Glamour’ ed è la nuova frontiera delle vacanze all’aria aperta.

La differenza tra camping e glamping è sostanziale: il primo prevede l’integrazione con la natura utilizzando mezzi propri, occorre infatti portarsi la tenda, la roulotte o il camper, utilizzando gli spazi comuni messi a disposizione dal campeggio; il secondo invece mette a disposizione “tende” già allestite e spesso di lusso, ben arredate e arricchite di tutti i comfort.

Il camping ha in genere un’utenza giovane mentre il glamping ha un’utenza solitamente più matura e spesso benestante, i costi delle tende sono infatti piuttosto elevati proprio perchè si presenta come un “campeggio alla moda” che permette di godere della natura da punti di vista “privilegiati” alloggiando in locations invidiabili e praticamente inaccessibili rispetto alle strutture ricettive più tradizionali.

Approfondendo l’argomento si scopre che questa moda, abbondantemente diffusa in Europa, in Italia ha già esempi illustri: si segnala a titolo di esempio la perfetta integrazione con l’ambiente del suggestivo glamping “Turismo in Botte” nell’Alta Marca Trevigiana allestito sulle rinomate colline del prosecco, a pochi chilometri dalle Dolomiti.

In Piemonte, invece, sono ancora troppo pochi gli esempi di strutture glamping che puntano in maniera assoluta su questa nuova formula di turismo ed emerge, inoltre, un dato significativo e cioè che molto spesso fautori di queste strutture sono i committenti stranieri che investono sui nostri vecchi edifici rurali scegliendoli in base al contesto paesaggistico nel quale sono inseriti, alla facilità di collegamento alle principali reti viarie e agli itinerari turistici ed enogastronomici più rinomati.


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