Una terra ricca di bellezze paesaggistiche ed architettoniche: la Valsesia
Una terra ricca di bellezze paesaggistiche ed architettoniche: la Valsesia
La Valsesia, nel vercellese, è una valle ricca di vigneti e risaie ma anche di rilievi montuosi alpini con rocce scoscese e ghiacciai perenni, si tratta di un'area ricca di antiche tradizioni che sono rimaste pressochè inalterate nel tempo.
In Valsesia sopravvivono ancora cascine con tetti in ardesia e strade sterrate, mulattiere tra boschi e distese erbose; in queste zone il tempo sembra essersi fermato, la tranquillità e la bellezza dei luoghi si ammanta in un’atmosfera incantevole.
La storia della Valsesia è legata al suo animale simbolo: l’aquila. Un’antichissima leggenda narra come durante l’epoca romana popoli germanici cercarono rifugio in queste zone per sfuggire alla cattura, ma la popolazione del luogo consegnò i fuggiaschi al console romano Mario in questo modo come premio per la fiducia dimostrata gli stessi Romani regalarono un’aquila che erano soliti portare in trionfo sulle loro aste, il simbolo dell'aquila è presente ancora oggi sullo stemma locale.
Tra le tradizioni artigianali del luogo spiccano le campane della Valduggia, un villaggio che produce campane fin dal XV secolo, si tratta di campane dal suono melodico e dolce uniche al mondo; il loro segreto di lavorazione e fusione risiede sia nella forma particolare che nella qualità della lega costituita da rame e stagno.
Altro luogo molto importante è Borgosesia, che in tempi passati è stato uno dei massimi centri in Europa per la produzione della lana; attualmente anche se le industrie hanno avuto il sopravvento, la tradizione della tosatura a mano delle pecore non è ancora del tutto scomparsa.
Questa vallata è anche famosa per la produzione di due vini importanti: il Gattinara ed il Romagnano, esportati in tutto il mondo.
Sul piano paesaggistico la Valsesia è un paradiso di flora e fauna con straordinarie rarità incastonate in piccoli valloni rocciosi solcati da torrenti anche impetuosi; tra i luoghi singolari Val Vogna, un piccolo borgo rurale in cui si può ammirare l’antica arte del ricamo di pizzi e merletti e Fobello, un paese tra le montagne che in inverno rimane isolato per mesi dalle valanghe che ostruiscono la stretta strada di arrivo al paese. In questo paese si ha l’usanza che, durante un battesimo, la madre deve portare in spalla la culla con il neonato percorrendo sentieri innevati o ponti di pietra seguita da un corteo di altre donne vestite in costume tipico.
La Valsesia e il popolo dei Walser
La storia della Valsesia si intreccia con quella di un popolo di origini elvetiche: i Walser che incominciò ad abitare queste terre dal lontano XIII secolo.
La leggenda narra che i Walser in cerca di terre fertili per la coltivazione ebbero da Goffredo II, conte di Biandrate e signore della Valsesia, la possibilità di stanziarsi in una vallata a sud del monte Rosa ricca di pascoli in cambio dei titolo di vicesignore del Sion. Nella località di Alagna è sito il Museo della civiltà Walser ricca di leggende, favole misteriose ma anche di abiti della tradizione contadina montanara. Ai piedi del monte Rosa è ubicato un centro sciistico rinomato dove per fortuna lo scempio edilizio di altre località è stato evitato mantenendo il suo aspetto di paesino montano paradiso della natura con le sue rocce scoscese ed i meravigliosi ghiacciai.
In ultima merita di essere citata la località Varallo con lo splendido santuario del Sacro Monte inserito nei siti dell’Unesco come patrimonio dell’umanità, costituito dalla basilica che rappresenta il punto di arrivo di un percorso tra vie con 44 cappelle con affreschi e statue in terracotta ed in legno a grandezza naturale che rappresentano la vita di Cristo; il complesso della fine del XV secolo voluto da beato Bernardino Caimi, rappresenta uno spaccato dei luoghi della Palestina infatti viene chiamato anche la “Nuova Gerusalemme. “