A spasso per Ovada: la Chiesa parrocchiale dell’Assunta e l’Oratorio dell’Annunziata
Nelle zone dell’oltregiogo di particolare interesse anche per l’influsso dell’arte genovese sono la Parrocchia di Nostra Signora dell’Assunta e l’Oratorio dell’Annunziata ad Ovada.
La parrocchiale è caratterizzata dalla presenza di due campanili uniti ad una maestosa cupola circolare, fu progettata dall’architetto comasco Gio Antonio Delfrate il quale prese spunto dalla barocca Chiesa delle Vigne di Genova. Fu fortemente voluta poiché la vecchia parrocchiale di San Bartolomeo del XVIII secolo non era più in grado di accogliere la popolazione; i lavori ebbero inizio nel 1772 e terminarono nel 1781 anche se la consacrazione avvenne soltanto nel 1801 con la dedica a N.S. dell’Assunta.
La facciata della chiesa è in stile barocco, sormontata da una maestosa cupola scandita da otto finestre con vetri policromi e affreschi raffiguranti gli Evangelisti. L’interno è a croce latina a tre navate, ornato da colonne in finto marmo rosso, è caratterizzato dall’altare della Madonna di Lourdes a forma di grotta di inizio Novecento, dall’altare dei patroni della città: San Giacinto, San Sebastiano e San Rocco sovrastato dalla pala della Vergine, opera ad olio su tela del genovese Cereseto risalente al XIX secolo. Di pregio è anche l’altare in cui sono raffigurati San Crispino e San Crispiniano, martiri cristiani ed una tela della Madonna della Misericordia ed infine l’altare più importante voluto dai marchesi Spinola, in cui domina l’affresco del pittore Luca Giordano del XVII secolo in cui è simboleggiata l’estasi di Santa Teresa d’Avila avvolta di luci in uno scenario tipicamente barocco. Le pareti dell’altare maggiore sono affrescate dal pittore Pietro Maria Ivaldi detto il Muto, autore anche di opere all’interno del Duomo di Acqui, sono rappresentate scene della vita di Gesù tratte dal vangelo e la suggestiva immagine degli apostoli nel Santo Sepolcro e dell’Assunzione al cielo della Vergine. L’altare è in marmo policromo di fine Settecento su progetto di Alessandro Antonelli. Dulcis in fundo non si possono non ammirare l’altare dell’Assunta con la statua in marmo di Carrara di straordinaria bellezza del genovese Cacciatori e l’organo del 1929 dalle svariate tonalità sovrastato dagli affreschi del “Muto” raffiguranti tre schiere di angeli in volo.
L’oratorio dell’Annunziata sorge sul luogo dove stava una cappella dei frati domenicani del XIII secolo come si legge da documenti storici. L’attuale edificio risale al XV secolo è caratterizzato da una sola navata. All’interno troviamo due preziose tele del genovese Luca Cambiaso del XVI secolo, dono dei nobili Spinola che raffigurano due scene della Via Crucis. Lo stile predominante è il barocco ornato con ampie e luminose vetrate; di notevole valore sono le due arche in legno una della Madonna del Carmine del Seicento di autore anonimo e l’altra dell’Annunciazione del genovese Anton Maria Maragliano del XVII secolo. Da osservare un meraviglioso trittico di Francesco Brea che rappresenta l’Annunciazione, San Sebastiano e San Giovanni Battista di scuola lombarda. Infine l’organo del 1993 ed un crocifisso secentesco posto in una nicchia a pavimento.