Uno dei gioielli più antichi della cristianità ligure: San Siro di Struppa

Nella Val Bisagno a Genova è situato uno dei gioielli della cristianità cittadina più antichi: l’ABBAZIA DI SAN SIRO DI STRUPPA.

La sua origine antichissima risale al medioevo, anche se si ritiene che una cappella esistesse già in questo luogo nel V secolo, dove la tradizione vuole essere nato San Siro, vescovo di Genova nel IV secolo.

Le prime documentazioni ufficiali risalgono al 955 e nel 1025 la chiesa ha la sua consacrazione divenendo abbazia benedettina. Nell’ XI secolo i benedettini lasciano l’Abbazia al clero diocesano e nel 1125, stante i documenti di archivio, si apprende che la chiesa è stata ricostruita con uno stile romanico genovese. L’edificio mantiene la sua originale struttura architettonica romana fino alle fine del XVI secolo quando, sotto disposizioni del Concilio di Trento e seguendo la moda artistica dell’epoca, subisce alcune modifiche come l’ingrandimento dell’altare maggiore con l’inserimento di due altari laterali, la creazione della sacrestia ed il rifacimento della volta.

Ulteriori lavori nel secolo successivo introducono elementi barocchi. A metà del secolo XVIII i bombardamenti austriaci distruggono a tal punto l'edificio che si rendono necessari nuovi restauri e nel 1851 altre modifiche sono necessarie per il movimento delle nuove campane. A fine ‘900 per un lungo periodo di tempo nuovi lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza ne hanno impedito l’accesso ai fedeli; tali interventi hanno permesso il recupero delle forme originarie conservate sotto varie stratificazioni dei secoli precedenti. Sono state demolite parti di murature ed intonaci sia dalle pareti che dalle volte riportando alla luce il tetto in legno e ripristinate antiche finestre con archi ad una sola apertura. Dopo quasi 60 anni di incessanti lavori sia di restauro che di valorizzazione delle parti antiche della struttura finalmente nel 1963 la chiesa viene riaperta con una nuova porta in bronzo ed un nuovo altare in marmo, consacrato dal cardinale Giuseppe Siri. Negli anni ’80 del secolo scorso sono state anche recuperate e restaurate le case del borgo, mantenendo le antiche caratteristiche ed il sagrato impreziosito di sassi bianchi e grigi con la caratteristica tecnica del risseu genovese. Di notevole pregio il campanile alto 32 metri a pianta quadrata sormontato da forme gotiche piramidali a triangolo. L’interno in stile romanico contiene un polittico di San Siro del XVI secolo col santo al centro che schiaccia col suo pastorale un mostro che simboleggia l’eresia ariana. Il santo è inoltre ricordato con una targa in marmo posta nel luogo dove si presume sia stata la sua casa natale ed una curiosa cappella che riproduce in scala ridotta la storica abbazia, dono di un fedele costruita ad inizio ‘900.

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