La tradizione di “fare il presepe” a Genova
La tradizione di “fare il presepe” a Genova, come a Napoli, è antica e ben radicata. Oltre alla presenza sul territorio di numerose botteghe che realizzano a mano con estrema finezza le varie statuine sacre, una grande importanza è assegnata all’uso di materiali della tradizione come il legno, la ceramica e la carta. Le fonti documentarie fanno risalire al 1610 uno dei primi presepi nei pressi di Genova Multedo, delegazione costiera di ponente, realizzato con statuine vestite con abiti storici. Altre fonti del XVII secolo parlano di presepi realizzati con statuine in legno da parte di una Compagnia all’interno della Chiesa di S. Maria di Castello. Il periodo di maggiore splendore però risale al XVIII secolo con la creazione di Presepi non solo nelle chiese ma anche nelle case patrizie e borghesi sviluppando il moltiplicarsi di botteghe artigiane dell’intaglio del legno. Una delle più rinomate botteghe nella produzione di statuine del presepe è quella che fa capo allo scultore Anton Maria Maragliano, che rinnova in chiave barocca e pre-rococò l’arte del legno. Statuine della sua bottega le possiamo ammirare ancora oggi in numerose chiese, tra queste la più conosciuta è quella del Santuario della Madonnetta in Circonvallazione a monte: qui il presepe diventa uno spettacolo scenografico ambientato nella Genova del Sei/Settecento con i tipici carruggi del centro storico. Altri ambienti rappresentano la campagna fuori le mura verso la Val Bisagno e Gerusalemme, la culla della cristianità. Il presepe della Madonnetta è costituito da oltre 100 statuine, alte circa 70 centimetri realizzate con due tecniche: scolpite in legno e a manichino; le statuine con giunture snodabili in legno sono rifinite anche in terracotta oltre che con legno scolpito e dipinto, invece quelle a manichino sono abbigliate con tessuti settecenteschi, ritagli di orli di abiti signorili o liturgici dell’epoca. Tra gli altri presepi particolarmente suggestivo è quello della Cattedrale di San Lorenzo costituito da un imponente gruppo marmoreo della natività e quello nel Santuario della Madonna della Guardia, tra i più cari ai genovesi, completamente meccanizzato con la particolarità delle statuine in noccioli di pesca e gusci di noce. Di straordinario valore il presepe del Santuario del Bambino di Praga ad Arenzano le cui statuine sono realizzate in ceramica; lo scultore che le ha realizzate Eliseo Salino ha creato un itinerario con diversi scenari. Al centro domina sempre la capanna circondata da rustiche case colorate e ruscelli a cui si accompagnano tre paesaggi: uno che ci porta al tempo della nascita di Gesù, uno rivolto alla Liguria del passato con i colori tipici delle case ed infine un terzo che rappresenta la vita moderna del XX secolo industrializzato. Altre rappresentazioni molto coinvolgenti sono quelle all’interno del Convento dei Cappuccini, nel centro cittadino, in cui l’artista Franco Curti ha creato 150 statuine in movimento, animate nel contesto di un paesaggio che ricostruisce Gerusalemme e Betlemme al tempo di Gesù. Infine di particolare rilevanza è quello custodito all’interno del Museo Luxoro a Genova Nervi, formato da 350 statuine che rappresentano le varie classi sociali dell’epoca; la raccolta comprende anche figurine napoletane settecentesche, un presepe a sagoma di cartone di scuola lombarda ed uno in legno e cartapesta di scuola siciliana.