Usi edili secondari dell’ardesia
Tradizionalmente l’ardesia è usata in edilizia per la realizzazione dei manti di copertura, per il rivestimento delle facciate e per la realizzazione della scale, a questi usi più diffusi si uniscono usi secondari sempre legati all’architettura non di minore conto.
Soprattutto in Liguria l’ardesia è comunemente usata per la realizzazione del pianale delle finestre, costituito da una lastra unica che dall’interno del muro arriva fino all’esterno dello stesso muro perimetrale. Nel costruito storico il pianale in ardesia era diviso in due parti: quella interna ad un livello più basso rispetto a quella esterna e posta immediatamente sotto la parte bassa del telaio.
Nella parte centrale sotto l’elemento ligneo esisteva un piccolo canale che si estendeva all’esterno con un gocciolatoio a canaletta di forma troncoconica, che aveva la funzione di raccogliere eventuale acqua entrata all’interno e convogliarla al di fuori. La parte esterna del pianale quasi sempre il doppio di quella interna aveva lo scopo di proteggere la muratura dall’acqua battente ed era collocato pochi centimetri più in basso del legno di telaio di base, in modo tale che la canaletta trovasse posto sotto di essa sul prospetto esterno del muro.
Galleria fotografica descrittiva degli usi edili secondari dell’ardesia
Altro uso diffuso dell’ardesia era quello di “copertina” ossia elemento di protezione contro l’acqua per marcapiani sporgenti dai muri, modanature rette o curve di portali, coperture nei muretti d’attico dei tetti, sui muri di delimitazione dei chiostri conventuali e come elemento di copertura dei camini. In quest’ultimo caso l’ardesia costituisce la parte terminale del camino ed è formata da quattro lastre laterali verticali ed una orizzontale sottomessa alle precedenti per impedire l’ingresso dell’acqua nella canna fumaria.
All’esterno degli edifici l’ardesia era talvolta usata per i poggioli formati da una o più lastre per ogni lato del balcone. In taluni casi la lastra del poggiolo poteva essere sostenuta da beccatelli in ardesia o mensole a gancio fissate sul lato esterno di edifici sacri o monastici.
La lastra di ardesia usata verticalmente come zoccolatura esterna o battiscopa risale all’Ottocento: nella casa genovese prima dell’uso dell’ardesia come battiscopa si era soliti dipingere il muro nella parte bassa con una striscia nera alta circa 20 cm oppure veniva realizzato un lambrino a finto marmo policromo alto dai 50 ai 90 cm sia all’interno degli ambienti che sulle pareti delle scale.
All’esterno la zoccolatura diventava basamento con altezze maggiori dai 90 ai 100 cm lunghe dai 120 ai 150 cm con parte centrale lavorata a bocciarda delimitata da un bordo liscio di circa 6-8 cm di larghezza.
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di un tetto o una facciata chiedici un consiglio, ti possiamo suggerire quali indagini conoscitive sarebbe preferibile fare in via preliminare, individuando gli interventi compatibili con l’esistente ed escludendo quelli non compatibili con la tutela degli edifici tradizionali.