La tutela degli alberi monumentali in Piemonte

La Legge regionale n.50/1995 promuove il censimento, la tutela e la valorizzazione di alberi, filari e alberate di pregio naturalistico e storico del Piemonte, l’attuazione di questa legge si è concretizzata con l’approvazione di un primo elenco regionale di 39 alberi (D.G.R. n. 16-9603 del 15.09.2008).

Con l’articolo 7 della legge 10/2013, sono poi state dettate nuove disposizioni nazionali in materia, fissando una definizione giuridica di albero monumentale univoca e stabilendo sanzioni per chi si renda responsabile del danneggiamento o dell’abbattimento degli esemplari. Successivamente, con decreto MiPAAF del 23.10.2014, sono stati definiti principi e criteri per il censimento e individuate le funzioni di competenza dei Comuni, delle Regioni e dello Stato finalizzate all’istituzione dell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia. Ai Comuni spettano le operazioni di censimento degli alberi monumentali per i rispettivi territori; alle Regioni il coordinamento di tale attività e la redazione del rispettivo elenco regionale, al Corpo Forestale dello Stato la gestione dell’elenco nazionale, la vigilanza e il rilascio dei pareri per le istanze di modifica e abbattimento.

Il censimento degli alberi monumentali è stato effettuato con una specifica metodologia di rilevazione e mediante la redazione di una scheda di identificazione che raccoglie i seguenti dati: localizzazione, proprietà, specie, altezza ed età presunta, diametro della chioma, conferenza del tronco, caratteri monumentali, storico-culturali o paesaggistico ambientali che ne motivano l’inclusione all’interno di un censimento. Un altro aspetto che viene analizzato è lo stato di salute della pianta e i possibili interventi utili a garantirne la buona conservazione.
La valorizzazione degli alberi monumentali finalizzata alla loro conoscenza e al miglioramento del contesto territoriale ed ambientale circostante è una delle azioni della Giunta regionale piemontese.


Guarda quali sono gli alberi monumentali in Piemonte


Quando possiamo considerare “monumentale” un albero?
Secondo la legge sono ritenuti monumentali gli alberi che per età o dimensioni possono essere considerati rari esempi di maestosità o longevità; che hanno un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti sul piano storico o culturale; le alberate di pregio paesaggistico, storico-culturale ivi comprese quelle inserite nei centri urbani.

Il “Gruppo di lavoro sugli alberi monumentali” (Regione, CFS, IPLA) ha istituito un elenco regionale comprendente 82 alberi o gruppi di alberi (trasmesso anche a Roma per essere inserito nell’Elenco nazionale). Gli 82 esemplari risultano localizzati in 48 comuni, situati prevalentemente nei territori torinese, cuneese e alessandrino. Il Comune con più alberi è Torino, con ben 13 esemplari classificati come monumentali; seguono con 3 ciascuno Biella, Cavallermaggiore, Cumiana, Fenestrelle, Oulx e Rivara. Gli alberi appartengono a 37 specie, delle quali 24 autoctone del Piemonte e 13 esotiche (o varietà ornamentali). Tra queste ultime la più rappresentata è il Platano, con 10 esemplari, poi l’Ippocastano, con 7; seguono Farnia, Cedro dell’Atlante (esotica), Larice, Faggio, Salice bianco, con 5 individui ciascuna.

Gli alberi più spettacolari per dimensione sono di Castagno (un esemplare di 8 m di circonferenza a Giaglione) e Olmo del Caucaso (oltre 7 m, a Bra), poi Cedro dell’Himalaya (a Biella) e Platano (diversi esemplari a Torino), con circonferenze ben superiori ai 6 metri.
Ad oggi tenendo conto delle risorse necessarie per effettuare il processo di verifica tecnica (garantite nel 2015 direttamente dal MiPAAF), non è possibile prevedere se sarà possibile svolgere un ulteriore censimento presso i Comuni o raccogliere e valutare altre segnalazioni da privati cittadini.


 

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