Fontane, lavatoi e abbeveratoi
L’uso dell’acqua potabile nelle abitazioni risale a tempi piuttosto recenti per questa ragione nelle comunità rurali era piuttosto comune l’uso di pozzi con sollevamento manuale a corda o a carrucola, dai quali si attingeva l’acqua di falda. Ancora oggi molte cascine di campagna dispongono di pozzi di cui ancora fanno uso nei casi di emergenza di acqua o per l’irrigazione degli orti.
In passato la presenza di fontane pubbliche o private era molto diffusa spesso integrata dalla presenza di punti di abbeveraggio per gli animali e da lavatoi pubblici per il lavaggio della biancheria.
Nelle cascine sparse era piuttosto frequente il ricorso a sorgenti e derivazioni da ruscelli (allora ancora incontaminati) limitrofi alle proprietà. Le fontane erano normalmente ubicate all’interno dei nuclei, lungo la viabilità e costituivano oltre che il bene comune legato al fabbisogno della collettività un punto di incontro e di aggregazione.
In molti comuni, con la realizzazione dei primi acquedotti, le fontane sono state progressivamente abbandonate e in diversi casi sono state oggetto di demolizione per allargamenti stradali o rimosse per obsolescenza, in altri casi sono state conservate come singoli elementi puntuali ancora in uso.
Esistono tanti diversi tipi di fontane, lavatoi (coperti e scoperti) e abbeveratoi dalle forme più diversificate: rettangolari, circolari o poligonali, decorate con motivi figurativi, floreali e vegetali, nella maggior parte dei casi in pietra (raramente in pietra pregiata come il marmo) con accessori in ferro o legno, quando ancora presenti. Le prime tubazioni di adduzione erano infatti in legno poi con il passare del tempo sono state sostituite da tubazioni in piombo e ferro.
Galleria fotografica con individuazione di alcune tipologie di FONTANE, LAVATOI e ABBEVERATOI
Molte fontane si sono conservate sino ai giorni nostri e mantengono la loro funzionalità; alcune sono state successivamente allacciate alla rete pubblica comunale, altre mantengono ancora l’allacciamento originario (uso non potabile) e vengono utilizzate per irrigazione, lavaggio e pulizia stradale.
Diverso, invece, il destino dei molti lavatoi che persa la loro funzione originaria sono caduti in stato di abbandono quando non demoliti. In alcuni casi alle fontane sono state affiancati i lavatoi o gli abbeveratoi, per separare gli usi e non sporcare l’acqua da bere. La posizione delle fontane più importanti è isolata al centro della piazza; sono diffuse le fontane a muro, sia di grandi dimensioni e affiancate all’abbeveratoio, sia più modeste incassate in nicchie.
Sono stati individuati esempi interessanti di abbeveratoi incassati nel terreno e alimentati dall’acqua della sorgente sovrastante in un contesto agricolo caratterizzato da terrazzamenti e muri a secco. Nei nuclei storici, i lavatoi sono ubicati all’interno di tettoie coperte, per proteggere un tempo dagli agenti atmosferici le donne che lavavano i panni.
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Per approfondimenti: Manuale per il recupero e la valorizzazione dei patrimoni ambientali rurali, GAL Valli del Canavese