Le meraviglie barocche della Chiesa del Gesù a Genova

La chiesa del Gesù a Genova rappresenta un importante luogo religioso soprattutto per la presenza al suo interno di preziose opere del Rubens, di Reni e dei maggiori artisti del barocco genovese.

Il primo nucleo della chiesa risale all’epoca longobarda quando il vescovo di Milano, Onorato Castiglioni nel 569 si trasferì a Genova.

La sua attuale struttura architettonica risale al 1589 ad opera dei gesuiti e grazie alla partecipazione finanziaria sia di famiglie patrizie che si fecero costruire cappelle sia di gente del popolo. La prima pietra fu posata il primo agosto del 1589 e tre anni dopo l’arcivescovo di Genova, Alessandro Centurione benedì la costruzione della chiesa a croce latina.

All’interno domina la ricerca del grandioso e della raffinata briosità propria del barocco, per i gesuiti lo spirito dinamico del barocco rappresenta un modo per esprimere l’infinita grandezza della Gloria di Dio e per creare questo splendore ci vollero 40 anni di lavori.

Nel 1638 venne inoltre costruito un ponte che univa palazzo ducale ad una tribuna della chiesa che ospitava le autorità.

La facciata venne rifatta totalmente nel XIX secolo prendendo spunti dai disegni di Paul Rubens, in essa spiccano due statue di santi del Ramognino; inoltre la parte superiore è in pietra rosa di Finale e marmo.

All’interno possiamo ammirare affreschi di pittori come Giovanni Carlone, Domenico Piola, Andrea Pozzo, Guido Reni e capolavori di Simon Vouet e Paul Rubens del quale da citare la tela raffigurante la Circoncisione del 1608, che suscita una visione ultraterrena nei suoi giochi di luce ed ombre e nei suoi chiaro scuri.

Altre opere sono di Giovanni De Ferrari, discepolo di Bernardo Strozzi, rappresentante Sant’Ambrogio che caccia l’imperatore Teodosio I, la Crocifissione di Simon Vouet del 1622, vari affreschi di Lorenzo De Ferrari e l’Assunzione di Guido Reni.

Sotto l’altare possiamo ammirare un meraviglioso presepe scolpito da Tommaso Orsolino, tra le opere del quale figura l’altare di San Siro nel Duomo di Pavia. La scultura, con sullo sfondo un panorama con alberi, esalta la visione prospettica; inoltre l’immagine del pastorello nel suo camminamento crea una forte dinamicità del gruppo scultoreo. L’opera rappresenta un capolavoro con una forte potenza artistica e la cura dei particolari.

Nelle varie cappelle particolarmente interessante sono il “martirio di San Giovanni Battista “ di Bernardo Castello, il “San Francesco Borgia” di Andrea Pozzo una delle figure più significative del tardo barocco. Inoltre “i miracoli di Sant’Ignazio di Loyola” del Rubens e vari affreschi di Domenico Fiasella e Valerio Castello, principale esponente del barocco genovese; infine di notevole pregio è l’organo di Guglielmo Hermans, gesuita ed organaro fiammingo del XVII secolo.      

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