Sulle colline ovadesi l’insediamento rurale di Silvano d’Orba
La possibilità di scaricare su questo portale le nuove Linee guida per la conservazione e il recupero dell'architettura rurale e il paesaggio del Gal Borba, ha motivato la scelta di presentare, anche con pochi cenni storici, i 58 comuni facenti parte di questo territorio. In questo articolo parliamo di SILVANO D'ORBA in provincia di Alessandria.
Tra le antiche fortificazioni che da Predosa-Sezzadio a Bosco Marengo si estendevano fino a Pozzolo per poi discendere l'Appennino e concludersi ad Ovada, Gavi, Serravalle Scrivia e Cassano troviamo quella di Silvano d'Orba, sulle colline ovadesi.
I feudi ad Oriente di Ovada, dove si colloca quello di Silvano d’Orba, furono acquisiti da patrizi Genovesi, diventando sicuro rifugio quando, per l’alternarsi di vicende tra fazioni, dovettero fuggire dalla propria città o furono esiliati. Proprio a questi feudatari è dovuta la trasformazione dei castelli in dimore signorili che soltanto alcuni hanno saputo conservare nel rispetto della tipologia architettonica originaria.
Il paese di Silvano d’Orba è diviso in due distinti nuclei urbani, che sono la Villa inferiore e la Villa superiore. La Villa inferiore, infeudata dagli Zucchi, conserva ancora i ruderi della rocca monferrina e dovrebbe corrispondere all'originario insediamento medievale. All'estremità della Villa Superiore (cui si giunge percorrendo una ripida rampa segnata da storiche case) è collocato il Castello, realizzato dagli Adorno nel XV secolo come sito difensivo.
Nei pressi del Castello è visibile la panoramica Chiesa di San Pietro risalente al XV secolo ad unica navata a croce latina , all’interno si possono ammirare affreschi del pittore Pietro Maria Ivaldi, detto "Il Muto".
Una delle chiese più antiche è quella intitolata a San Pancrazio del XII secolo costruita con pietre disposte ad arco ed al cui interno troviamo le reliquie del Santo e un'iscrizione datata 1576 che ne testimonia l'autenticità. San Pancrazio è il santo patrono di Silvano e si festeggia ogni 12 maggio.La storia della vita del Santo racconta che tra i Cristiani che vennero fatti prigionieri da Diocleziano nell'anno 303, c'era anche Pancrazio che per portare alta la sua Fede in Gesù Cristo venne condannato alla decapitazione lungo la Via Aurelia.
Appena qualche chilometro dal centro di Silvano si può ammirare la Chiesa di Santa Maria della Neve una delle più antiche della zona e del paese, inserita anche nei Luoghi del Cuore del FAI.