Alice Bel Colle: il piccolo paesino del Monferrato immerso tra i vigneti
La possibilità di scaricare su questo portale le nuove Linee guida per la conservazione e il recupero dell'architettura rurale e il paesaggio del Gal Borba, ha motivato la scelta di presentare, anche con pochi cenni storici, i 58 comuni facenti parte di questo territorio. In questo articolo parliamo di ALICE BEL COLLE in provincia di Alessandria.
A circa sei chilometri da Acqui Terme nella valle del Rio Medrio, affluente della Bormida si trova immerso tra i vigneti del Monferrato il piccolo paesino di Alice Bel Colle che fu possedimento dei Conti d'Acquesana fino al 1070.
Ripercorrendo le principali tappe della cronistoria del paese, pur con qualche difficoltà nel reperimento delle fonti documentarie, scopriamo dallo storico alicese Francesco Ghiglia che tra la fine del 1000 e l'inizio del 1100 il territorio era diviso nei tre feudi di Alice, Lintignano e Barberio di proprietà del Marchese del Monferrato (e solo a partire dal 1178 dei Marchesi di Occimiano).
Negli anni a seguire il Comune di Alessandria si appropriò dei due feudi di Alice e Barberio e solo più tardi, tra il 1250-1270, di quello Lintignano. Proprio a questo periodo dovrebbe risalire la costruzione del "Castello" di Alice ad opera del Comune di Alessandria. Nel 1278 dopo la vittoria dei Marchesi del Monferrato sul Comune di Alessandria i tre feudi tornarono sotto il loro controllo. Nel 1533 è nuovamente documentato un passaggio dei terreni dai Marchesi del Monferrato ai Gonzaga di Mantova che divennero, successivamente, Duchi del Monferrato e Duchi di Mantova. Nel 1613 il territorio di Alice passò per un breve periodo ai Duchi di Savoia per poi tornare nuovamente ai Duchi del Monferrato, a questa data le fonti storiche documentano il ruolo ancora strategico del castello, scrive infatti il Ghiglia "[…] era ancora nel 1613 tenuto in conto di fortilizio meritevole e suscettibile di difesa, come lo erano in quella occasione ancora i castelli di Mombaruzzo, di Bergamasco e di Acqui […] ". Che la struttura non fosse un castello vero e proprio ma piuttosto un fortino a carattere militare lo chiarisce il Ghiglia stesso che, proseguendo nella descrizione ne contrappone il buono stato conservativo con quello del "[…] recinto di Alice o piazza murata di Alice […]" che mostrava già numerose discontinuità nel rivestimento ed ampie rotture nella muraglia.
Una descrizione grafica particolareggiata del fortino o pseudo castello è contenuta nella copia di tipo o Piano Regolare del castello di Alice fatta nel 1782 dal geometra Giambattista Biorci per ordine della Regia Intendenza di Acqui. Il rilievo è corredato di un indice descrittivo delle singole unità edilizie esistenti, delle contrade e di alcune vie… La fabbrica del castello si ergeva nell'angolo nord della spianata ottagonale mentre il resto dell'area costituiva il cortile di pertinenza, essa aveva forma rettangolare ed era larga ventiquattro e lunga ventisei piedi camerali. Stando alla descrizione del Ghiglia "[…] è da presumersi che il fabbricato fosse composto da un piano terreno molto alto, e di un solaio morto o legnaia soprastante; e che il piano terreno fosse occupato da un grande e lungo camerone, adibito più anticamente come dormitorio militare, e da una camera di dimensioni più ristrette ad uso cucina […] ". E' ancora una volta lo storico alicese a chiarire come anticamente la struttura dovesse prolungarsi oltre il portone di ingresso con un altro fabbricato rustico ad uso scuderia, deduzione supportata dalle fonti storiche e dal confronto tra gli avanzi dei materiali usati per la costruzione del recinto, del castello e di opere di sottomuratura.
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Oltre al castello, tra le principali emergenze artistico architettoniche si segnalano la Chiesa di San Giovanni Battista costruita su progetto dell’architetto Monticelli, conserva all’interno un pulpito in legno e l’altare maggiore del XVIII secolo e la Chiesetta della Madonna del Poggio che conserva all’interno una bellissima statua in legno raffigurante la Madonna del XVIII secolo.
Si segnala, infine, la presenza di due Case Castellane collocate rispettivamente una in Via Balbi Porta e l'altra in Via Libertà, entrambe di proprietà privata che conservano al loro interno storici apparati decorativi pittorici e plastici.
Dal 2014 il Comune di Alice Bel Colle ricade in buffer zone (cd. zona tampone) e fa parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità (UNESCO) iscritta come "I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”.